dalla Redazione
L’hanno chiamato “Sexminster”: l’ultimo scandalo, infatti, arriva dalla Gran Bretagna e vede coinvolti parlamentari che somministrano la droga dello stupro a giovani promesse della politica, pagano per far abortire le ragazze dello staff che hanno messo incinte, allungano le mani sulle donne che camminano per i corridoi del parlamento e fanno avance, completamente ubriachi, soprattutto ad assistenti uomini.
A mettere in circolazione la notizia è stato un documentario di Channel 4 e inevitabilmente la politica inglese è finita nella bufera, così come il governo conservatore di David Cameron.
L’inchiesta era partita dopo l’avvio del processo a Nigel Evans, membro del parlamento. Per lui l’accusa era di stupro, cinque assalti sessuali di cui uno tentato, e due attacchi molesti. Evans, che davanti alla corte è scoppiato in lacrime, è stato poi assolto. Ma ormai tutti gli occhi erano puntati su Westminster.
Gli autori del documentario, realizzato dalla Firecrest Films, hanno intervistato 70 persone tra stagisti e giovani professionisti, scoprendo che almeno un terzo di loro ha confessato di aver subito qualche molestia sessuale. Ci sarebbe poi un ulteriore 21% che ha dichiarato di aver assistito a comportamenti poco rispettosi su terzi da parte dei parlamentari, come inviti al bagno degli uomini. Circa il 40% delle vittime di molestie, infatti, sarebbero di sesso maschile.
Ben Summerskill, attivista pro pari opportunità, ha raccontato al Daily Mail che si tratta di un qualcosa che “fa parte della stessa cultura di Westminster”. Ha poi aggiunto che i giovani stagisti, appena usciti dall’università e alla prima esperienza lavorativa, “sono vulnerabili e spesso ossessionati dalla politica. Farebbero di tutto pur di progredire in carriera, o se non altro per non perdere l’ambito posto di lavoro”. E secondo Summerskill, la causa di tutto starebbe anche nell’abuso di alcolici da parte dei parlamentari: “Dovrebbero smetterla di bere così tanto. Lavorano molto e stanno troppo tempo lontani dalle proprie famiglie. In più sono circondati da gente incredibilmente ambiziosa: è una ricetta che ha portato a comportamenti borderline”.
L’elettorato inglese è rimasto scandalizzato, e adesso si complica ancora di più la situazione del già traballante governo Cameron: prima dello scandalo Sexminster, infatti, c’erano già state le dimissioni del ministro alla Cultura Maria Miller, finita al centro di una serie di polemiche per aver usato soldi pubblici e rimborsi spese a scopi personali. Chi guadagna punti è invece il partito ribelle e anti-europeista Ukip, con il leader Nigel Farage che ha dato filo da torcere in tv al vice primo ministro liberaldemocratico Nick Clegg.