Settimana da incubo per i mercati: Borse a picco e lo spread vola

Settimana da incubo per i mercati europei: la crisi politica francese affossa anche l'Italia, profondo rosso per Borse e spread.

Settimana da incubo per i mercati: Borse a picco e lo spread vola

La Francia fa ancora paura ai mercati. E ancora una volta a pagare il prezzo più alto è l’Italia, con un nuovo crollo del Ftse Mib (il peggiore dal marzo del 2023) e lo spread che torna a crescere. Le elezioni anticipate annunciate dal presidente Emmanuel Macron non piacciono agli investitori, timorosi di un quadro di instabilità con la possibile ascesa delle forze populiste di destra.

Con conseguenti, e inevitabili, timori sul futuro. Tutti i listini hanno chiuso la giornata in negativo, con il Cac di Parigi che ha annullato addirittura i guadagni del 2024, arrivando complessivamente a un -0,5%. Tuttavia non va meglio a Piazza Affari: il Ftse Mib è ancora sotto i 34mila punti che aveva raggiunto a inizio maggio: con un calo del 2,8% si ferma ora a 32.665 punti.

La settimana da incubo dei mercati: Borse a picco…

Il dato è ancora più allarmante se vediamo quello che è successo da lunedì: nella settimana Parigi è stata la peggiore con un tracollo del 6,2%, con Milano che ha invece ceduto il 5,8%. Male anche Madrid (-3,6%) e Francoforte (-2,9%). Pesanti soprattutto le banche, così come le auto e le costruzioni. A Milano in settimana la peggiore è stata Leonardo (-12,4%), seguita proprio dagli istituti:-11,7% Mps, -11,3% Bper -11% Unicredit. L’unico dato positivo, complessivamente, è quello di Amplifon (+1,9%).

Anche ieri il prezzo più alto l’hanno pagato le banche, con Unicredit in coda al listino, ma non è andata meglio neanche a Leonardo e Stellantis (per la quale, presumibilmente, pesa il rischio di una guerra dei dazi tra Ue e Cina sulle auto elettriche). Che ad andare in difficoltà siano le banche non stupisce, considerando che hanno in portafoglio gran parte del debito pubblico tanto in Italia quanto in Francia. Inoltre, molto spesso sono proprio i titoli bancari ad anticipare gli andamenti dei mercati, il che fa pensare a chiari segnali di sfiducia.

…E allarme spread

Il timore dell’ascesa di Marine Le Pen in Francia si fa sentire su tutta l’area euro anche dal punto di vista dello spread. Quello francese, tra Oat e Bund, tocca quota 75, sui livelli del 2017 (quando si parlava di Frexit). Sale anche quello italiano, a 155 punti base: anche se resta al di sotto dei massimi annuali, ha perso 22 punti da lunedì. I rendimenti, invece, ieri hanno chiuso al 3,92%, in calo. In tutto ciò di certo non aiuta la Fed, intenzionata a tagliare solo una volta i tassi negli Stati Uniti quest’anno, contro i tre previsti a marzo. Anche se una porta viene lasciata aperta per l’ipotesi di altre sforbiciate al costo del denaro durante il 2024. Mentre la Bce rassicura, sostenendo che il tracollo dei mercati non preoccupa. Per ora.