Sette anni fa veniva trovato morto, in Egitto, il ricercato friulano Giulio Regeni, prima arrestato dalle forze di sicurezza del Cairo, poi torturato per giorni e, infine, abbandonato sul ciglio di una strada.
L’Egitto tace e protegge chi torturò e uccise Giulio Regeni. Ma Tajani crede ancora che sarà fatta giustizia con l’aiuto di Al Sisi
Da allora i familiari di Regeni cercano la verità, ancora lontana nonostante la magistratura italiana abbia individuato chi arrestò e torturò il giovane ricercatore, arrivano fino a portarli a processo. Ma gli agenti dei Servizi egiziani incriminati non sono stati mai consegnati all’Italia.
“Voglio confermare la mia vicinanza e quella del governo alla famiglia Regeni che ha il diritto che si faccia luce su quello che è accaduto e ha diritto che i responsabili di quel orribile delitto vengano puniti” ha detto il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, rispondendo al question time alla Camera.
“Siamo convinti – ha aggiunto il capo della Farnesina – che con il Cairo sia opportuno mantenere comunicazioni e collaborazioni come fanno tutti i nostri principali alleati. Ma questa considerazione non farà venir meno l’impegno di tutto il governo nel continuare ad esigere la verità”.
Tajani: “Il presidente Al Sisi ha assicurato che l’Egitto farà di tutto”
“Il presidente Al Sisi ha assicurato che l’Egitto farà di tutto per eliminare gli ostacoli che rimangono e che rendono difficile il dialogo con l’Italia”, ha aggiunto Tajani.
“Abbiamo ascoltato le parole di Tajani, le parole di Crosetto e le parole di Al Sisi. Quello che dico come ex presidente della Camera è che le parole di Al Sisi non valgono niente” ha detto l’ex presidente della Camera e rappresentante del M5S, Roberto Fico, arrivando questa sera a Fiumicello (Udine) nel settimo anniversario dalla scomparsa di Giulio Regeni.
“Quando dirà che rimuoverà ogni tipo di ostacolo è la stessa cosa che ha detto a me quando sono andato a trovarlo per la questione di Regeni” e non sono arrivati segnali, ha detto ancora Fico.
“Noi abbiamo bisogno di fatti e non parole – ha sottolineato l’ex presidente della Camera – e il Governo non deve essere ingenuo in questo se vuole veramente perseguire la verità”. Questa “non è una questione né di destra né di sinistra ma una questione di Stato” perché “lo Stato è stato colpito tramite Giulio Regeni”.