Servizio pubblico H24. Rainews24 incrementa l’audience. Premiata l’informazione di qualità

Rainews24, il primo canale all news creato in Italia nel 1999, incrementa l'audience. Premiata l'informazione di qualità.

Servizio pubblico H24. Rainews24 incrementa l’audience. Premiata l’informazione di qualità

Rainews24 è stato il primo canale all news creato in Italia nel 1999, sull’onda dei canali americani che, in particolare durante la prima Guerra del Golfo, avevano dimostrato come l’informazione, grazie al suo contenuto tragicamente spettacolare, potesse avere un grosso mercato. La Rai fu quindi la prima a testare questo esperimento che negli anni poi si è trasformato e adattato alla contemporaneità.

Rainews24 ha vissuto numerosi avvicendamenti al vertice, anche perché purtroppo troppo spesso è stata vista come un posto dove parcheggiare dei direttori, sovente delle firme di prestigio, per poi collocarli da qualche altra parte. Non è però corretto dire che la Rai non abbia investito negli anni sulla sua all news: è stato fatto eccome, soprattutto con le direzioni di Monica Maggioni e di Antonio Di Bella.

Ultimo arrivato in termini di direzione è Paolo Petrecca (nella foto), un giornalista con un ricco curriculum che si è fatto le ossa nelle tv locali romane ma anche nella radio, a RTL 102,5, per poi approdare in Rai nel 2000. A Rainews24 si è occupato del politico ma anche della Rassegna Stampa, diventando poi vicedirettore. Il 18 novembre 2021 è partita la sua direzione sotto la quale la sinergia tra TV generalista e il sito Rainews.it sta raggiungendo delle vette di ascolto e di consenso molto larghe. Il portale unico della Rai è nato lo scorso 27 dicembre e già nel periodo da Capodanno a oggi molti speciali e approfondimenti hanno registrato un largo consenso e un numero altissimo di visitatori.

Addirittura gli speciali legati alle rielezioni del Capo dello Stato Mattarella hanno ottenuto punte di ascolti fino al 5% di share. Quindi il binomio Carlo FuortesMarinella Soldi sembra adesso voler puntare sul serio sull’integrazione Web-Tv generalista, passando attraverso Rainews24: un segnale dirompente è stato l’affidamento a Renzo Piano della rielaborazione dello studio che diventa, come ha detto lo stesso archistar, un laboratorio delle notizie.

La Rai non è nuova a questo tipo di contaminazioni perché già ai tempi di Lucia Annunziata direttrice del Tg3 si pensò di affidare un progetto a Oliviero Toscani che però non vide mai la luce perché la redazione si oppose. Anche sul piano grafico Petrecca ha introdotto importanti modifiche partendo dai titoli del Tg, ripensati nello stile dei quotidiani con titoli cartacei a tutto schermo. In cantiere ci sono novità sulle rubriche: tre spazi contenitore al mattino, al pomeriggio e alla sera, una rubrica di motori, una che racconta il territorio, un Tg per i bimbi più piccoli. E non mancheranno ulteriori sorprese in futuro.

Anche sul piano tecnologico Rainews24 con Petrecca sta affrontando un importante passo avanti: da poco il canale ha vissuto lo switch HD e cresce sempre di più, sia per gradimento che per spettatori. Non solo, si conferma un collante identitario molto forte per gli italiani all’estero. Per chiudere, una piccola parentesi sulla pandemia, durante la quale Rainews ha svolto veramente un servizio in prima linea. Purtroppo tanti giornalisti sono stati travolti dal contagio con problemi seri di organizzazione interna; tuttavia per 2 anni nessuno si è risparmiato, pure da casa in smart working e non solo, mantenendo l’attenzione sempre molto alta.

Un occhio agli ascolti: secondo i dati forniti da OmnicomMediaGroup, alla fine del 2021 il canale diretto da Petrecca ha tenuto una media giornaliera di quasi un punto percentuale con oltre 80mila spettatori, superando abbondantemente audience e share del 2019 (+17,5% di spettatori in più). In una platea per lo più maschile (0,8% di share contro lo 0,6% delle donne), svetta la quota laureati con l’1,3% di share mentre l’Umbria è la regione col gradimento (1,1%), seguita da Emilia Romagna, Trentino A. A. e Liguria (tutte a 0,9%); share più bassi mediamente al Sud, anche se il fanalino di coda è la Valle d’Aosta con lo 0,2%.