“Cos’altro dobbiamo aggiungere per raccontarvi perché lo facciamo, perché continueremo a farlo finché sarà necessario esserci. Siamo arrivati appena in tempo per guarire dal dolore, dalla paura, dagli incubi. Appena in tempo per ritrovare insieme il sorriso, la bellezza della vita e del futuro, nonostante tutto. Aiutateci a continuare”. Così in un post su Facebook i volontari di Mediterranea Saving Humans, che postano una foto che ritrae alcuni di loro ed un gruppo di migranti minorenni sorridenti e la scritta: “Percheé lo facciamo? Per ritrovare il sorriso”.
Un post che nasconde una profonda amarezza. Infatti, arriva poco dopo che fonti del Viminale hanno reso noto che “nelle ultime ore la Guardia di Finanza ha sottoposto a sequestro la Mare Jonio, al momento alla fonda all’isola di Lampedusa”. Il provvedimento è arrivato dopo l’inaspettata contestazione del decreto Sicurezza bis. Una motovedetta della Guardia costiera, ieri in tarda mattinata, ha preso a bordo gli ultimi 31 migranti che si trovavano sulla nave, facendoli sbarcare sul molo Favarolo, a Lampedusa.
A questo punto, dopo avere chiesto e ottenuto dalla Capitaneria di porto il permesso di entrare in acque italiane, i volontari di Mediterranea, mentre si avvicinavano al punto di fonda a loro assegnato, hanno trovato due militari delle Fiamme Gialle, inviati dal ministero dell’Interno, pronti a contestare loro la violazione del decreto Salvini. In particolare, nel documento era contenuta una multa di 300 mila euro, anche se il massimo previsto è di un milione, e il provvedimento di sequestro cautelativo dell’imbarcazione, in vista di una eventuale confisca.
Nella notte è stata la stessa Mediterranea Saving Humans ad annunciare con un tweet di essere stata denunciata per la violazione del decreto Sicurezza bis: “Abbiamo fatto ingresso in acque territoriali con la nave Mare Jonio con l’autorizzazione formale della Guardia Costiera. Adesso ci contestano la violazione del Decreto Sicurezza Bis. E’ l’ultima vendetta di chi non tollera che l’umanità prevalga”.
“Torneremo dove bisogna essere, come abbiamo sempre fatto, e il paradosso che stiamo vivendo è così evidente da suscitare quasi pietà – sottolinea Mediterranea -. A chi ha deciso di fermare ancora Mare Jonio, resta però il peso e la responsabilità, oltre a tutte le altre, di tenere lontana un’altra nave, per giorni o settimane, dalla possibilità di salvare chi anche in questo momento sta rischiando di annegare. Bambini, come quelli che abbiamo abbracciato, pesano sulla sua coscienza. Sulla nostra, solo la certezza di quanto ogni cosa valesse la pena. 237 vite salvate nel 2019 da Mediterranea Saving Humans. E una nave – conclude Mediterranea – diventata simbolo di un’Italia che non ha paura, che non si fa ingannare, che è riuscita, nonostante tutto, a conservare l’anima e il cuore, e a ricordare che non è disprezzando la vita che si conquistano i diritti. Che o ci si salva insieme, o non si salva nessuno”.