Silvio Berlusconi è malato. Forza Italia è malata con lui. Non c’è da stupirsi se tra i parlamentari e gli iscritti al partito personale di Berlusconi si sia già diffuso il panico e tiri aria di smobilitazione. Il partito è pronto già da un bel po’ a svuotarsi in tre rivoli (Fratelli d’Italia, pochi nella Lega e qualcuno con Renzi che si staccherà da Calenda) e le condizioni del padrone stanno solo accelerando un processo in atto da tempo. Forza Italia del resto è il comitato d’affari permanente e legalizzato di Berlusconi.
Comitato d’affari
È nata per questo e di questo principalmente si è occupata nella sua storia politica. Ieri il coordinatore del partito, il ministro Antonio Tajani, ha detto ai giornalisti: “Nessuno ha mai parlato di congresso o di dopo Berlusconi. Berlusconi grazie a Dio è ancora lì, si è raccomandato di preparare le elezioni amministrative fino al giorno prima il ricovero. Queste indiscrezioni sembrano un pò iettatorie. Voglio smentire anche di fronte agli elettori che non c’è lite, nessuno scontro, nessuno spettro di congresso. Berlusconi tornerà ad essere la guida come sempre”.
Si è dimenticato di specificare che Forza Italia, come tutti i partiti padronali, un congresso non saprebbe nemmeno come organizzarlo. Lo stesso Tajani, nominato vicepresidente di Forza Italia nel luglio 2018 e coordinatore nazionale nel 2021, ricopre cariche che non esistono nello Statuto del partito. Forza Italia ha una sola regola interna: decide Berlusconi. Per questo il partito si ammala con lui.