In Senato si va al ballottaggio tra il candidato del Pd, Piero Grasso, e quello del Pdl, Renato Schifani. I due senatori sono stati infatti i più votati nel terzo scrutinio, con rispettivamente 120 e 111 preferenze. Sul gradino più basso del podio Luis Alberto Orellana, candidato del M5S, che conta i 52 voti dei suoi colleghi grillini. Due preferenze anche per Ignazio Marino e Anna Finocchiaro, una per Pier Ferdinando Casini e Gaetano Quagliarello. Sono invece 22 le schede bianche. Il quorum di questa votazione era di 156 su 311 senatori presenti. Il ballottaggio per l’elezione del presidente del Senato si terrà a partire dalle 16.30.
Per Grasso hanno votato Pd (che può contare su 109 senatori), Sel (7), e qualcuno di Autonomie (6). Per Schifani, Pdl (98) e Lega (17). Al ballottaggio tutto dipende da cosa decideranno di fare i grillini e i montiani. I primi sembrano orientati per Grasso, lo stesso Orellana ha sottolineato che quello dell’ex magistrato “non è un nome di apparato”. I secondi non si sono ancora espressi e c’è un faccia a faccia in programma tra Silvio Berlusconi e Mario Monti al pomeriggio. Ovvio l’intento del Pdl di convincerlo a far convergere i suoi voti verso il proprio candidato. Intanto Scelta civica si sta riunendo in questo momento per discutere proprio dell’atteggiamento da assumere nel ballottaggio.
Il centrodestra è piuttosto allarmato sulla possibilità di vedere una Camera presieduta da Sel e l’altra dal Pd e minaccia il ritorno alle urne: “Con il ticket proposto dal Pd il Paese precipiterebbe verso le urne, mentre la candidatura di Schifani, che non è candidatura di parte, consentirà la nascita di un nuovo governo per affrontare la situazione di crisi”, ha scritto il segretario del Pdl, Angelino Alfano, su Facebook. “Di fronte alla grande chiusura – aggiunge – della coalizione di Bersani che porta il Paese in un vicolo cieco, noi proponiamo la massima apertura: una candidatura istituzionale, di Renato Schifani, che ha onorato la funzione e la carica. La sua non è una candidatura del Pdl, ma di continuità istituzionale che offriamo al Senato”.
Pubblicato il 16 marzo 2013
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