Mario Segni risponde al telefono e mette subito le cose in chiaro. “È l’ennesimo pasticcio”, dice senza mezzi termini lo storico “leader referendario” degli Anni ’90 parlando con La Notizia della legge elettorale di marca Pd, il cosiddetto Rosatellum bis. Che, dicono le proiezioni circolate nei giorni scorsi, per com’è congeniato anche a questo giro non garantirà l’agognata governabilità. Di fatto, insomma, “è un ritorno puro e semplice al proporzionale, un sistema che condannerebbe l’Italia all’agonia”, avverte Segni. Con una (amara) postilla: “Per l’ennesima volta i partiti hanno pensato più a garantire l’ingresso in Parlamento dei fedelissimi dei leader che ad altro”. Proprio come avvenuto col Porcellum.
Quindi chi lo ha definito “Mattarellum rovesciato” ha preso una cantonata: questa legge elettorale non ha nulla a che vedere con quella che porta il nome del Capo dello Stato…
Ha detto bene, il cosiddetto Rosatellum bis non c’entra niente col Mattarellum. Non bisogna dimenticare che coi referendum degli Anni ’90, che videro un’altissima partecipazione popolare, quasi 30 milioni di italiani votarono sì, si affermò un principio sintetizzabile in una frase. Ovverosia: il Governo lo scelgono i cittadini col voto, punto e basta. Questo è il maggioritario. Oggi invece siamo di fronte a una svolta epocale.
Vale a dire?
Il ritorno alla Prima Repubblica, nella quale si votava appunto col proporzionale. Con una differenza sostanziale: allora c’era una forza, la Democrazia Cristiana, che faceva da baricentro. Oggi ci sono più partiti in lotta tra loro che raccolgono più o meno le stesse percentuali. Così la governabilità è e resta un miraggio.
Ma allora perché insistere su questo sistema e non sul maggioritario, come sostengono lei e altri?
Per un motivo molto semplice.
Che sarebbe?
Il maggioritario aumenta il potere dei cittadini ma diminuisce quello della classe politica. La cosiddetta Seconda Repubblica è morta col Porcellum, che io considero un attentato al diritto dei cittadini di scegliere i propri rappresentanti in Parlamento. Ma quel sistema non è stato figlio del caso…
Ce lo ricordiamo tutti. Anche nel Rosatellum bis qualcuno vede gli stessi vizi: è così?
Chi lo sostiene non sbaglia. Si tratta di un’altra legge con la quale, per l’ennesima volta, il potere resta totalmente nelle mani dei partiti, liberi di fare il bello e il cattivo tempo.
Quale sarebbe allora il sistema migliore visto che, come ricordava lei poc’anzi, in campo ci sono almeno 3 forze di pari livello?
Anche in altri Paesi lo scenario è frammentato, non è una peculiarità esclusivamente italica. Ma questo secondo me non è e non deve essere un ostacolo perché si arrivi ad avere un sistema maggioritario o meglio ancora presidenziale. Il Mattarellum? Non è col suo ritorno in blocco che si risolverebbe la questione.
Un’ultima domanda: anche il prossimo Governo vedrà la riproposizione delle larghe intese? E se sì, fra chi?
È una domanda alla quale, francamente, non sono in grado di rispondere. Staremo a vedere.
Twitter: @GiorgioVelardi