Addio al sogno dell’ingresso a Palazzo Madama. La Giunta per le elezioni del Senato ha fatto “ciaone” a Ernesto Carbone (nella foto), confermando l’elezioni del senatore dem Daniele Manca, ex sindaco di Imola, che il renziano, ex deputato e componente del CdA di Terna, aveva contestato, sostenendo che il senatore del Pd avesse rassegnato in ritardo, rispetto a quanto previsto da una legge del 1957, le dimissioni da primo cittadino.
Una vicenda che si è trascinata per tre anni e che alla fine ha visto sconfitto Carbone, di Italia viva, primo dei non eletti nel collegio di Manca in Emilia Romagna. Nonostante il voto contrario di Iv, annunciato in Giunta da Francesco Bonifazi, e quello dell’ex pentastellato Gregorio De Falco, l’elezione è stata così convalidata. L’ultima parola spetterà all’Aula, ma la stessa Giunta ha evidenziato che sarà possibile procedere definitivamente alla convalida dell’elezione di Manca, insieme a quella degli altri senatori eletti nei collegi plurinominali dell’Emilia Romagna, solo dopo il completamento della verifica dei risultati elettorali di tutte le regioni.
Tempi troppo lunghi per lasciare qualche speranza a Carbone. La dem Anna Rossomando ha tra l’altro sottolineato che l’ineleggibilità rappresenta una eccezionale compressione del diritto di elettorato passivo che può essere riconosciuta solo se non vi siano beni di rango altrettanto elevato che afferiscono a materia di pubblico interesse. Senza considerare che Manca “è risultato candidato in un collegio di tale ampiezza da rendere nella sostanza impossibile” la contestazione.
E niente da fare anche per il presidente della Lazio, Claudio Lotito. Al suo posto resta in carica Vincenzo Carbone, anche lui di Italia Viva, eletto nello stesso seggio in Campania. Decisivo è stato un ordine del giorno proposto da Loredana De Petris, capogruppo del gruppo Misto e approvato dall’aula del Senato che di fatto congela la decisione della Giunta delle elezioni e immunità che precedentemente aveva riconosciuto lo scranno a Lotito (leggi l’articolo). Nell’ordine del giorno – che ha avuto 155 sì, 102 no e 4 astenuti – si chiede il rinvio del caso alla Giunta per rettificare i dati elettorali di proclamazione dei seggi.