Finalmente è arrivata! La medaglia d’oro italiana numero 200 arriva dal judo. E a conquistarla è un ragazzo di soli 21 anni, Fabio Basile, che nella categoria dei 66 Kg sconfigge il coreano An Baul per Ippon dopo appena un minuto e ventiquattro secondi.
In precedenza l’azzurro aveva superato lo sloveno Adrian Gomboc e il mongoloDavaadorj. Fabio Basile, che gareggia per il gruppo sportivo dell’Esercito, si è guadagnato il pass per le Olimpiadi grazie alla medaglia di bronzo vinta ai Campionati Europei di Kazan e alla finale nel Grand Prix di Tbilisi. Medaglia di bronzo per il giapponese Masashi Ebinuma e per l’uzbeko Rishod Sobirov.
Una giornata speciale, questa, considerando la larga collezione di medaglie per gli Azzurri. Specie nel judo, dove accanto all’impresa di Fabio Basile si deve ricordare anche l’argento di Odette Giuffrida, sconfitta solo ai punti nella finale nella categoria -52kg dalla kosovara Majlinda Kelmendi.
Ma non basta. Perché sempre in serata (italiana) arriva un altro oro fortemente voluto. Questa volta col fioretto. Daniele Garozzo si prende la medaglia più nobile battendo nella finalissima lo statunitense Massialas. Una cavalcata trionfale quella dello schermitore siciliano, che s’impone con il punteggio di 15-11. Successo maturato quasi interamente nella prima manche, chiusa in vantaggio per 14-8, e chiuso nella seconda.
Alla finalissima Daniele Garozzo era arrivato dopo aver sconfitto il russo Timur Safin per 15-8. E prima il fiorettista aveva sconfitto ai quarti Guilherme Toldo con lo stesso punteggio, 15-8. Massialas, peraltro, aveva fermato l’altro azzurro, Giorgio Avola.
Giornata da incorniciare anche in altri due sport, quella di ieri. Se infatti Vincenzo Nibali per una caduta inaspettata ha perso una medaglia d’oro quasi certa, a prendere una medaglia di bronzo è stata l’italiana Elisa Longo Borghini. Per il ciclismo azzurro è il primo podio ai Giochi di Rio de Janeiro 2016.
Ma la gioia più grande, almeno dal punto di vista umano, arriva a carriera quasi finita, quando forse neppure loro se l’aspettavano più. A 31 anni suonati, alla quinta Olimpiade, dopo la doppia medaglia di legno di Londra 2012, Tania Cagnotto sale finalmente sul podio olimpico di Rio de Janeiro 2016. Lo fa tuffandosi con la compagna di una vita, Francesca Dellapè, con cui aveva condiviso la grande delusione di quattro anni fa che l’aveva fatta meditare persino il ritiro. E non è ancora finita: Tania si tufferà ancora da sola, per un’altra medaglia individuale che a questo punto non è certo impossibile.
Per ora le due italiane si godono questo importante traguardo. Cagnotto-Dellapè chiudono seconde nel trampolino sincro dai tre metri con 313,83. Alle spalle delle cinesi Shi Tingmao e Wu Minxia, due extraterrestri, praticamente irraggiungibili (345,60). Davanti anche all’Australia (299,19), che all’ultimo beffano le più accreditate canadesi Jennifer Abel e Pamela Ware.