“Chiudere le scuole è stata la scelta più difficile, purtroppo è stata indispensabile. E’ evidente che a settembre dovremo ripartire. Riconfermo che l’intenzione del governo è molto chiara su questo punto: le scuole riapriranno tutte. Il nostro obiettivo è che riaprano in piena sicurezza”. E’ quanto ha detto il ministro della Salute, Roberto Speranza, nel corso dell’informativa in Aula al Senato. “Riterremo il lockdown definitivamente chiuso – ha precisato Speranza – solo nel giorno in cui tutte le scuole di ogni ordine e grado potranno riaprire”.
Per il ministro al momento non c’è un “rischio zero” e occorre mantenere le tre regole essenziali, che definisce “fondamentali” e “decisive”: utilizzo delle mascherine, distanziamento e lavaggio frequente delle mani. “Tutta la comunità internazionale – ha spiegato nel corso del suo intervento a Palazzo Madama – condivide che siano veramente decisive. Su queste tre regole non dividiamoci, devono essere patrimonio condiviso di tutto il Paese”.
Il ministro ha ripercorso poi il lavoro svolto in questi mesi. “Nessuno di noi – ha evidenziato – aveva un manuale di istruzioni, siamo stati il primo Paese occidentale colpito dopo la Cina. Le istituzioni repubblicane hanno retto”.
Per Speranza si tratta di “un risultato di tutto il Paese, non di una parte. E’ il risultato – ha proseguito – del governo, delle Regioni, del Parlamento, prima di tutto del nostro servizio sanitario nazionale di cui dobbiamo essere orgogliosi. E’ un risultato dei nostri medici, infermieri, operatori sanitari che hanno svolto un lavoro straordinario”. Un riferimento anche all’attività del comitato tecnico-scientifico che, secondo Speranza, “è molto importante”. “Il dipartimento di Protezione civile della presidenza del Consiglio – ha affermato – ha già provveduto a consegnare i verbali a chi ne ha fatto richiesta. Continueremo su questa linea: la trasparenza è stata sin dall’inizio una regola fondamentale a cui non intendiamo rinunciare”.
Per quanto riguarda la situazione del contagio, il ministro ha spiegato che l’Italia si trova in una situazione migliore rispetto ad altri Paesi, in quanto nel mondo il momento è “difficile” e in Europa la situazione è “tutt’altro che tranquilla”. “I numeri ci dicono – ha affermato – che la curva, nonostante le riaperture, almeno in una prima fase, ha continuato a piegarsi dal lato giusto. Da qualche settimana siamo in una fase di sostanziale stabilità che ci dice che ancora il virus circola, che ci sono focolai, ma che il nostro sistema di monitoraggio e prevenzione ci mette nelle condizioni di poter intervenire”. In riferimento al prossimo Dpcm, il ministro ha sottolineato che riapriranno altre attività, in particolare si prevede la ripartenza di “attività fieristiche e navi da crociera”.
Speranza ha fatto riferimento anche a una proposta per un finanziamento di “mezzo miliardo di euro” perché “il servizio sanitario nazionale possa recuperare visite e interventi” che sono saltati durante il periodo dell’emergenza.
Sul vaccino, ha aggiunto: “Con la Commissione europea stiamo lavorando per chiudere i contratti con le case farmaceutiche che sono al lavoro. Un vaccino sicuro, certo e validato può metterci nelle condizioni di vincere definitivamente questa battaglia. Il nostro paese sta investendo con tutte le energie di cui dispone in una sfida che non e’ di un Paese o di un continente ma di tutto il mondo”. Il ministro, infine, ha ricordato l’alleanza sottoscritta dall’Italia con Francia, Germania e Olanda che “ha rappresentato il motore dell’iniziativa sui vaccini dalla Commissione europea”. “Abbiamo sottoscritto – ha concluso – un primo accordo molto importante che ci consentirà di avere, se il candidato vaccino dovesse superare le prove, le prime dosi entro la fine del 2020”.