Lo hanno presentato pochi giorni fa nella sala polifunzionale della presidenza del Consiglio. E già questo ha fatto alzare il sopracciglio a qualcuno. Che si è domandato come mai la struttura di un corso privato in drafting legislativo (cioè l’insieme dei procedimenti per mezzo dei quali si abbozzano e si attuano le proposte per le nuove leggi presentate in Parlamento), gestito dalla Luiss School of Law, sia stata esposta sotto l’egida del Governo. Ma la risposta è di facile reperibilità. Basta infatti guardare la brochure del corso stesso – costo 5mila euro per tutti i moduli di cui si compone o di 1.500 per ogni singolo modulo – per scoprire che il condirettore è Paolo Aquilanti, segretario generale della presidenza del Consiglio. Non solo. Perché nel comitato scientifico compaiono anche il Consigliere di Stato Paolo De Ioanna e due Consiglieri parlamentari, Valerio Di Porto (Camera) e Luigi Gianniti (Senato).
Senza dimenticare Bernardo Giorgio Mattarella, professore ordinario di diritto amministrativo alla Luiss e figlio del presidente della Repubblica (che nel 2014 la ministra Marianna Madia ha messo a capo dell’ufficio legislativo del Dipartimento della funzione pubblica), e Raffaele Bifulco, ordinario di diritto costituzionale nella stessa università e vice capo di gabinetto del ministero dell’Ambiente. Cosa c’è di strano? Che il corso è rivolto agli “operatori del settore degli affari giuridici e legislativi e delle relazioni istituzionali”. Relazioni istituzionali, proprio così c’è scritto. Ovvero quelle attività di rappresentanza svolte da chi, per conto di società private, intrattiene rapporti con politici e amministrazioni pubbliche. In una parola: lobbying. Chiariamoci: non c’è nulla di illegale. Piuttosto, la vera questione riguarda l’opportunità di ricoprire un ruolo pubblico e al tempo stesso prestare docenze per un corso organizzato da un’università privata.
Corsi e ricorsi – Anche perché i contenuti dei moduli (Governo, Parlamento, Finanza pubblica e Attuazione del diritto Ue) chiariscono bene quale sarà il fil rouge dei 4 appuntamenti che cominceranno il 17 febbraio e si concluderanno il 24 giugno. Cioè conoscenza dei poteri di intervento del Governo nel procedimento parlamentare di formazione delle leggi, capacità di scrittura di proposte emendative e di formulare pareri contenenti osservazioni e condizioni riferite a disegni di legge. Ma anche conoscenza dei fondamenti della nuova disciplina della sessione di bilancio, da sempre uno degli argomenti che fanno più gola ai cosiddetti “portatori di interessi”. L’ammissione al corso, è spiegato, “è subordinata alla valutazione del curriculum e a un colloquio motivazionale”. Insomma, un doppio ostacolo per gli aspiranti corsisti oltre ai prezzi non proprio popolari. Ieri La Notizia ha chiesto all’ufficio stampa della Luiss se Aquilanti, De Ioanna, Di Porto e Gianniti percepiranno un compenso per la loro attività e, se sì, a quanto ammonta la cifra. Senza però ricevere risposta.
Twitter: @GiorgioVelardi