Sono 1.240.000 i ragazzi che hanno provato l’ebbrezza del gioco d’azzardo nel corso del 2016. Un dato pesante, ma in decrescita rispetto all’anno precedente: sono stati sessantamila in meno i giovani scommettitori (-4,6%). Il dato resta comunque elevatissimo se si tiene conto che il 49% degli studenti italiani ha tentato almeno una volta la sorte. I dati emergono dall’ultima ricerca realizzata dall’ Osservatorio ‘Young Millennials Monitor – Giovani e gioco d’Azzardo’ di Nomisma-Unipol, in collaborazione con l’Università di Bologna presentata oggicon i contributi del ministro per gli Affari regionali, Enrico Costa, del presidente della Regione Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini, di Luca Dondi Dall’Orologio, consigliere delegato Nomisma, di Pierluigi Stefanini, presidente Gruppo Unipol e dell’Università di Bologna.
La ricerca nel dettaglio – Per arrivare a tirare le somme la ricerca ha passato al setaccio opinioni, attitudini, stili di vita di 11 mila giovani tra i 14 e i 19 anni delle scuole secondarie di secondo grado italiane. Centro e Mezzogiorno sono le zone dove i ragazzi scommettono di più con soglie superiori al 50% del totale dei giovani. Secondo la ricerca molti (il 21%) iniziano a giocare per curiosità o per caso (20%), altri per semplice divertimento (18%), sul’onda di amici e familiari che già scommettono (11%), o per la speranza di vincere una somma di denaro (11%). Dopo aver giocato la prima volta sembra di pensiero comune la convinzione che il gioco possa essere soprattutto una perdita di denaro. A pensarlo è il 32% dei ragazzi.
I giochi più popolari – Spopolano Gratta & Vinci (35%) e scommesse sportive (23%). Sale, però, la fetta di scommettitori online classificandosi al terzo posto della speciale graduatoria. Perdono appeal, rispetto all’anno precedente, Lotto e Superenalotto. Secondo l’indagine di Nomisma la maggior parte dei giovani (27% sul totale) ha giocato a 1-2 tipologie di gioco durante il 2016; l’11% ne ha sperimentati tre o quattro e un ulteriore 11% ha partecipato ad almeno 5 tipologie di gioco. Il 17% degli studenti hanno giocato almeno una volta a settimana. Per il 72% dei giocatori la spesa media settimanale in giochi è inferiore a 3 euro. Non mancano problemi per il 5% di ragazzi che sono ritenuti anche a rischi di disagi psico-emotivi o relazionali.