Gli alunni delle scuole elementari non dovranno più temere note sul registro, sospensioni ed espulsioni. Un emendamento al ddl che introduce l’insegnamento dell’educazione civica nelle scuole, approvato oggi dalla Camera, abroga, infatti, gli articoli dal 412 al 414 del Regio Decreto 26 aprile 1928 che prevedevano tali sanzioni disciplinari. La nuova legge, per “rafforzare la collaborazione con le famiglie”, estende alla scuola elementare il Patto educativo di corresponsabilità, oggi previsto per le scuole medie e per le superiori.
“E’ un segno di civiltà – ha detto il presidente della Commissione Cultura e Scuola della Camera, Luigi Gallo – stiamo parlando di bambini: il rapporto educativo in questa fascia di età deve fondarsi sulla fiducia e sulla collaborazione. Il problema che vive il mondo della scuola rispetto al bullismo o rispetto alla violenza verso il corpo insegnante va affrontato con altre misure: molti docenti ci dicono che il lavoro fatto a scuola viene perso quando fuori c’è un ‘burrone sociale'”.
“Servono misure per le assunzioni di personale nelle politiche sociali – ha aggiunto Gallo – e presidi di legalità sul territorio: c’è una società che rema contro rispetto al lavoro prezioso che si fa a scuola. Altrimenti, con misure come quella abrogata, ci illudiamo di avere uno strumento che poi, nella realtà, è inefficace”.
La proposta di legge che reintroduce l’educazione civica come materia obbligatoria nella scuola primaria e secondaria è stata approvata dall’Aula di Montecitorio con 451 a favore, nessuno contrario e 3 astenuti. Il disegno di legge ora dovrà passare all’esame del Senato.