Scuola, a rischio l’assunzione di 500 nuovi presidi

Il Tar del Lazio ha bloccato la procedura di assunzione legata al corso-concorso per l'assunzione di oltre 500 presidi bandito nel 2017.

Scuola, a rischio l’assunzione di 500 nuovi presidi

È di queste ultime ore la notizia che il Tar del Lazio ha bloccato la procedura di assunzione legata al corso-concorso per dirigenti scolastici del 2017. Il tribunale amministrativo, con una sentenza del 14 agosto scorso, ha congelato l’imminente nomina dei futuri dirigenti scolastici – oltre 500 quelli che dovevano entrare in servizio il prossimo 1° settembre – che hanno partecipato al corso-concorso nazionale riservato svoltosi nel 2024, a seguito di un emendamento del Governo. La sospensione resterà in vigore almeno fino al 5 settembre 2024, giorno della trattazione collegiale in camera di consiglio.

Il Tar del Lazio ha bloccato la procedura di assunzione legata al corso-concorso per l’assunzione di oltre 500 presidi bandito nel 2017

Pronti al ricorso anche i dirigenti scolastici assunti negli anni passati, che abbandonati dai sindacati firmatari di contratto si appellano a Udir perché i nuovi posti siano assegnati dopo i movimenti di mobilità. Il sindacato Udir, associazione nazionale dei dirigenti scolastici e delle professionalità dell’area dell’istruzione e della ricerca, ha chiesto l’intervento urgente del Ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, affinché venga prestata massima attenzione alla procedura concorsuale.

Udir propone che questo periodo di sospensione “sia utilizzato al meglio per garantire la trasparenza delle operazioni, partendo da un controllo rigoroso dei titoli di accesso dichiarati da candidati alla procedura riservata del concorso 2017”. “L’obiettivo – aggiunge l’associazione – è tutelare i futuri dirigenti scolastici e scongiurare il rischio di una successiva destituzione dall’incarico per mancanza dei requisiti, evento che potrebbe avere conseguenze sia per l’Amministrazione sia per i candidati stessi, come già accaduto in passato, con la possibilità di rivendicazioni una volta superato l’anno di prova”.