La mafia nigeriana aveva una sua cellula nel Centro di accoglienza richiedenti asilo (Cara) di Mineo. E’ quanto ha scoperto la Polizia di Catania, nell’ambito di un’inchiesta coordinata dalla procura distrettuale antimafia del capoluogo etneo, eseguendo 19 fermi. Contestati i reati di associazione a delinquere di tipo mafioso e l’associazione a delinquere finalizzata al traffico illecito di sostanze stupefacenti, detenzione, trasporto e cessione di cocaina e marijuana, con l’aggravante dell’aver commesso il fatto al fine di agevolare l’associazione mafiosa denominata “Vikings” o “Supreme Vikings Confraternity” e violenza sessuale aggravata.
Le indagini condotte dalla Squadra Mobile di Catania hanno permesso di ricostruire struttura e ruoli del clan caratterizzato dalla suddivisione sul territorio italiano in gruppi, con competenza su specifiche porzioni del territorio, in particolare individuando la cellula, operante a Catania e provincia, con base operativa presso il Cara di Mineo, imponendo la propria egemonia sul territorio, opponendosi e scontrandosi con gruppi cultisti rivali al fine di assumere e conservare il predominio nell’ambito delle comunità straniere presenti nel centro di accoglienza, “creando un forte assoggettamento omertoso”. Nel corso delle indagini sono stati intercettati dei rituali dai quali è emersa “la fedeltà alla confraternita”.
“Sgominata una banda di spacciatori che aveva la cellula operativa nel Cara di Mineo, il più grande centro immigrati d’Europa – ha detto il ministro dell’Interno Matteo Salvini commentando l’operazione -, e che utilizzava il metodo mafioso. Grazie alle Forze dell’Ordine e alla magistratura! Da parte mia, ribadisco l’impegno per continuare a ridurre gli ospiti nel Cara di Mineo e in tutti gli altri grandi centri, con l’obiettivo di svuotarli completamente”.
Per quanto riguarda le presenze a Mineo, ha aggiunto Salvini, al 25 gennaio sono 1.357 ospiti rispetto ai 2.585 ospiti dello stesso periodo del 2018. “Il governo – ha aggiunto il leader della Lega – ha intenzione di chiudere il centro migranti di Cara di Mineo entro la fine dell’anno. Più grossi sono i centri più è difficile controllarli. Io sono per la politica dei piccoli centri, più controllati e più trasparenti che costano di mano”.