Scomparsa di Angela Celentano, sì a nuove indagini legate alla “pista turca”

Il gip del Tribunale di Napoli ha ordinato alla Dda partenopea di indagare per altri 180 giorni sulla scomparsa di Angela Celentano.

Scomparsa di Angela Celentano, sì a nuove indagini legate alla “pista turca”

Altri sei mesi di indagini. È quanto ha ordinato la giudice delle indagini preliminari di Napoli, Federica Colucci, nell’ambito dell’inchiesta della Direzione distrettuale antimafia partenopea partenopea sulla cosiddetta “pista turca” legata alla scomparsa, avvenuta il 10 agosto del 1996 sul Monte Faito, della piccola Angela Celentano. Secondo un’indagine indipendente, scaturita in un fascicolo d’inchiesta, di cui da conto il Corriere, Angela, che oggi avrebbe 31 anni, si troverebbe in una piccola isola turca con un uomo che crederebbe essere suo padre.

Il gip del Tribunale di Napoli ha ordinato alla Dda di indagare per altri 180 giorni sulla scomparsa di Angela Celentano

“Nonostante i solleciti del sostituto procuratore al ministero della Giustizia, nulla è pervenuto dalla Turchia, né il ministero ha risposto sui tempi di evasione della rogatoria” scrive il gip Colucci nel provvedimento con cui ordina alla Dda di Napoli di indagare per altri 180 giorni sul caso della scomparsa di Angela Celentano.

Ad oggi nulla è pervenuto dalle autorità turche

La “pista turca” è legata alla segnalazione di una privata cittadina italiana, Vincenza Trentinella, che ha affermato che la bambina di troverebbe nella piccola isola turco di Buyukada insieme ad un uomo che crederebbe essere suo padre. Della circostanza sarebbe a conoscenza anche un prelato che avrebbe ricevuto, in sede di confessionale, rivelazioni relative al caso della scomparsa di Angela. “Quell’uomo esiste, io l’ho incontrato con un pretesto, ha una cicatrice sul collo. E Angela vive con lui”, ha detto Trentinella.