Sciopero Atm a Milano il 21 luglio 2022: metro, bus e tram si fermeranno per 4 ore dalle 18:00 alle 22:00. La protesta è stata indetta dalla sigla sindacale Al Cobas.
Sciopero Atm a Milano il 21 luglio 2022: i motivi della protesta
Sciopero Atm a Milano nella giornata di giovedì 21 luglio 2022. La notizia relativa all’iniziativa è stata riportata sul sito ufficiale dell’azienda che gestisce il trasporto pubblico entro i confini del capoluogo lombardo. La protesta dei lavoratori Atm bloccherà il trasporto pubblico locale per quattro ore. Metro, autobus e tram saranno a rischio a partire dalle ore 18:00 e fino alle ore 22:00. Al di fuori di queste fasce orarie, la circolazione sarà garantita in modo regolare.
L’iniziativa è stata promossa dalla sigla sindacale Al Cobas per protestare “contro la liberalizzazione, privatizzazione e gare d’appalto dei servizi attualmente gestiti dal gruppo Atm e per la reinternalizzazione dei servizi di Tpl in appalto e subappalto”.
Atm, poi, ha precisato che lo sciopero dei mezzi pubblici nel capoluogo lombardo di giovedì 21 luglio è stato organizzato “contro il progetto Milano Next, per la trasformazione di Atm S.p.A. in azienda speciale del comune di Milano e il conseguente affidamento diretto in house dei servizi, nonché per la loro gratuità, per la riattivazione del distanziamento tra conducenti e utenti con inibizione della porta anteriore per la salita e la discesa dei passeggeri e maggiori controlli dell’uso da parte dell’utenza della mascherine a bordo dei mezzi”.
Lavoratori fermi: gli orari di metro, bus e tram
Secondo quanto riferito da Atm e Al Cobas, inoltre, i lavoratori protesteranno anche “per la pulizia, igienizzazione e sanificazione delle vetture e degli ambienti, per la tutela della sicurezza dei lavoratori più esposti ad atti aggressivi, anche con sistemi di protezione passivi, per la fruizione delle ferie per il personale viaggiante, piani aziendali d’assunzione e trasformazione dei contratti a tempo parziale, per l’aumento di €150 netti per tutti i lavoratori, a recupero degli insufficienti aumenti dei contratti nazionali, per ulteriori tematiche di carattere aziendale attinenti, tra l’altro a indennità ferie, turni particolari e vestiari”.