“Una e indivisibile, perché l’autonomia differenziata minaccia l’unità d’Italia” è il titolo del convegno che il Partito democratico tiene in questi giorni a Napoli con cui la segretaria Elly Schlein prova a cementare la sua comunità politica.
“Non solo una manifestazione contro ma un’occasione per le proposte”, fanno sapere dal Nazareno. Schlein vuole lavorare su due fronti. Da una parte prova a fare del Pd il perno di un’opposizione meno disunita, lavorando sui temi comuni più che sulle differenze, come nel caso del salario minimo. Contemporaneamente la segreteria vuole che il Pd rappresenti una credibile alternativa di governo, senza limitarsi a pungere il governo.
La sfida Schlein-De Luca
Ma la due giorni di Napoli è anche la mappa della geografia interna del Partito Democratico, ancora alle prese con gli assestamenti per la vittoria di Schlein che evidentemente non è ancora stata assorbita da tutti. Lo scontro principale, manco a dirlo, a Napoli è quello con il presidente della Campania Vincenzo De Luca che nelle ultime settimane ha moltiplicato gli attacchi contro la sua segretaria, non disdegnando i suoi abituali toni sprezzanti.
Ufficialmente De Luca è stato invitato (“come tutti i membri del partito”, fanno sapere dalla segreteria) senza nemmeno rispondere. Il presidente campano ha lanciato la sfida a Schlein, al commissario del Pd campano Antonio Misiani e alla commissaria Dem a Caserta Susanna Camusso.
De Luca ha deciso di andare allo scontro ponendo il veto sulla partecipazione all’evento di Napoli per tutti i suoi consiglieri regionali. Missione non del tutto riuscita. La guerra a Schlein e alla nuova segretaria sta logorando il governatore campano e tra i nove consiglieri regionali Dem qualcuno ha già fatto sapere di “non essere al guinzaglio di nessuno” e di partecipare all’iniziativa.
Oggi dovrebbe esserci Massimiliano Manfredi (consigliere regionale nel gruppo del Pd nonché fratello del sindaco di Napoli), e la consigliera Bruna Fiola. Il capogruppo Mario Casillo ieri avrebbe dovuto aprire uno dei panel della kermesse ma è stato precettato dal Consiglio regionale convocato proprio da De Luca. Il fallimento peggiore però è nazionale.
L’opposizione interna del Pd in cerca di un leader?
Vincenzo De Luca ha creduto di poter essere la lepre in fuga dello scontro aperto con la segretaria, convinto di potersi accreditare come nuovo leader dell’opposizione interna. La minoranza del Pd oggi ha infatti vertici debolissimi: su Bonaccini pesa la sconfitta alla corsa per la segreteria e soprattutto l’accusa di avere brigato più per ottenere la presidenza del partito che per conquistare posti per i “suoi”.
Discorso simile per Lorenzo Guerini (leader in decadenza di Base riformista) che secondo qualcuno si è impegnato più per la presidenza del Copasir che per un vero lavoro di “squadra” all’interno del partito.
Anche per questo De Luca ha ritenuto di potersi rilanciare come leader dell’opposizione a Schlein. Il governatore non ha però tenuto conto dell’anima margheritina degli anti-Schlein che amano poco i modi e i toni visti in queste ultime settimane.
Ma soprattutto il presidente campano non ha tenuto conto dell’antico adagio che risuona nella fronda interna contro la segreteria: “per andare allo scontro bisogna avere qualche pedina nelle posizioni giuste”, dice un senatore Dem.
E di posizioni, per ora, non ce ne sono. la segretaria Elly Schlein si ritroverà oggi sul palco insieme a Stefano Bonaccini, Michele Emiliano e praticamente tutti i dirigenti nazionali. L’isolamento di De Luca diventerà plastico. “Per questo potrebbe presentarsi a sorpresa”, suggerisce qualcuno. Ma sarebbe solo l’ennesima macchietta.