Alla direzione del Partito democratico ieri la segretaria Elly Schlein ha alzato lo scontro con il governo e ha annunciato una manifestazione per l’11 novembre. “Per un anno il governo ha piantato solo bandierine identitarie negli occhi dei più fragili”, ha detto Schlein, annunciando che la mobilitazione estiva non cessa, anzi si rilancia. “Per mesi il governo ha negato la realtà. Ora si sono accorti che la coperta è molto corta, ma sono stati loro a accorciarla con14 condoni e non contrastando l’evasione fiscale”, ha detto la segretaria aggiungendo che anche “la Nadef presentata dall’esecutivo è molto tirata e inadeguata ad affrontare una situazione difficile. Le previsioni di crescita per il 2024 sono sovrastimate. Le previsioni sul debito incorporano 20 miliardi di privatizzazioni in tre anni, un obiettivo irrealistico. Basta poco per far saltare i conti”.
La segretaria del Partito democratico, Elly Schlein, detta l’agenda alla direzione dem. Dal fisco ai salari la convergenza con il M5S
Schlein ha ricordato che l’Unione europea è stata immaginata “in una piccola isola da antifascisti al confino ai quali la privazione della libertà non impedì di sognare in grande e costruire un manifesto visionario e ancora attuale” ma oggi rischia di essere irrilevante “in un mondo sempre più multiplurale. C’è un nuovo protagonismo di Cina e India – dice – e l’Europa deve saper leggere con occhi diversi il Mediterraneo e l’Africa”. Per Schlein occorre “seguire con grande attenzione la situazione in Nord Africa, Libia e Tunisia, che oggi non è un porto sicuro né per i migranti che la attraversano né per i suoi stessi cittadini, a causa della torsione autoritaria di Saied”. Per la segretaria la soluzione è solo una: “L’Europa salvi vite nel Mediterraneo con una Mare Nostrum europea”.
Ritenendo le prossime elezioni europee “uno spartiacque, uno snodo decisivo per le politiche di domani” Schlein chiede che non siano una “conta per i rapporti di forza con il governo o tra le opposizioni, come un derby per contendersi a suon di distinguo i voti con gli alleati”. Stringere i bulloni dell’opposizione, dunque, ma anche dei Socialisti Europei. Per questa ragione, Schlein annuncia, “i primi di dicembre, una grande conferenza sull’Europa con le forze sindacali, politiche e sociali che vogliono difendere con noi il patrimonio costituzionale comune nato dalla lotta al nazifascismo”. Assieme a questo, dice, “stiamo lavorando alla risoluzione del congresso del Pse che si terrà a Malaga”.
Tra le priorità anche le Europee. Per la segretaria del Pd vanno stretti i bulloni delle opposizioni e dei Socialisti Ue
Durante la relazione, poi, la segretaria introduce anche il tema della sostenibilità sociale della transizione ecologica. Ovvero, di come accompagnare lavoratori e lavoratrici attraverso i cambiamenti dei modelli di sviluppo. “Serve un green deal con un cuore rosso”, è la sintesi offerta da Schlein La seconda tappa di avvicinamento all’undici novembre è rappresentata dalla manifestazione della Cgil di sabato a cui i Pd parteciperà perché “con la destra l’Italia frena, noi vogliamo che ricominci a crescere con nuove politiche industriali”. Una piazza, quella del sindacato, che sotto lo slogan “La via maestra, insieme per la Costituzione” si propone di lanciare le proprie proposte su salari, pensioni, giovani, pace, Costituzione. Una piattaforma sovrapponibile in larga parte con quella del Pd.
Non a caso, il giorno successivo, partirà il Firma Day sul salario minimo per il quale Schlein conta di rimettere assieme i pezzi dell’opposizioni “per arrivare più forti all’appuntamento con l’Aula”, il 17 ottobre, quando la proposta unitaria sul salario minimo approderà all’assemblea di Montecitorio. Le parole della segretaria del Pd hanno incassato gli applausi anche dei membri della minoranza interna. Bonaccini dice di avere apprezzato l’atteggiamento di Schlein sulla battaglia per il salario minimo e per la chiamata a raccolta della società. Dal M5S Giuseppe Conte assicura “sostegno e presenza”.