Elly Schlein ha raggiunto oggi Palermo per partecipare alle commemorazioni organizzate in memoria di Pio La Torre, segretario del Pci ucciso dalla mafia 41 anni fa insieme al suo autista Rosario Di Salvo. In questa circostanza, la neosegretaria del Partito democratico ha puntato il dito contro il Governo Meloni, accusandolo di non impegnarsi abbastanza nella lotta contro la mafia.
Schlein a Palermo ricorda La Torre e denuncia l’immobilismo del Governo contro la mafia: grave l’assenza della Commissione
“C’è una caduta di tensione nella lotta alla mafia”, ha tuonato Schelin. “Sbagliato indebolire il codice degli appalti e alzare il tetto all’uso del contante. Oggi bisogna anche contrastare il lavoro povero e le imprese. Cito Belinguer: ‘La Torre è stato ucciso perché faceva sul serio’”.
La leader dem, poi, ha rivolto un appello specifico al Parlamento. “Le semplificazioni che parlano di una mafia sconfitta non ci convincono. Oggi commemoriamo due persone impegnate nella lotta alla mafia e nell’impegno per la pace. È una vergogna che dopo mesi il Parlamento non abbia attivato la commissione nazionale antimafia. L’applicazione della legge La Torre ha avuto negli ultimi anni una più blanda applicazione. Ricordare La Torre significa anche assegnare quella metà di beni confiscati all’utilizzo sociale”, ha detto.
Oltre a Schlein, per celebrare l’anniversario dell’agguato, in via Li Muli erano presenti anche il presidente della commissione Antimafia dell’Ars, Antonello Cracolici; il sindaco di Palermo, Roberto Lagalla; e il segretario del Pd, Anthony Barbagallo.
“Questa giornata per noi è molto significativa”, ha continuato Schlein. “Ringrazio le autorità presenti e volgo un pensiero caro si familiari di La Torre e Di Salvo. Erano anni terribili per la città e per il paese 41 anni fa, noi qui oggi non dobbiamo limitarci a ricordare come sono morti, dobbiamo commemorare come sono vissuti. La mafia ha come obiettivo l’illecito arricchimento, la sua legge puntava a questo”. Il riferimento della leader dem è alla legge Rognoni-La Torre del 1982 con la quale venne introdotto, per la prima volta in Italia, il reato di associazione di tipo mafioso (416 bis) e la previsione di misure patrimoniali per colpire l’accumulazione illecita di capitali.
Il fuori programma che ha visto la segretaria dem protagonista in via Li Muli
“Non sottovalutiamo la capacità di infiltrazione nell’economia da parte delle mafie”, ha aggiunto Schlein. “Ciò significherebbe tradire la memoria di chi, come La Torre e Di Salvo, ci ha voluto lasciare l’impegno contro la criminalità organizzata. Bisogna innalzare i presidi di legalità e trasparenza anziché abbassarli, anziché cercare di sradicare i presidi del codice degli appalti e introdurre il subappalto a cascata che rende ancora più difficoltosi i controlli sulla legalità e bisogna anche lavorare sul contrasto allo sfruttamento del lavoro e al caporalato. Crediamo che le istituzioni e lo stato debbano arrivare prima con le risposte che servono alle persone, senza lasciare indietro nessuno”, ha concluso.
Non appena conclusa la commemorazione, Schlein è stata protagonista di un fuori programma. Da uno dei balconi di una palazzina sita in via Li Muli, ad appena pochi passi dalla lapide che ricorda le vittime di Cosa Nostra, una residente ha invitato la segretaria del Pd in casa sua. Dal balcone, infatti, la donna ha chiesto alla leader del Pd se volesse un caffè. Secondo quanto riportato da Repubblica, la signora avrebbe anche aggiunto: “Quello dell’anno scorso non è salito a casa mia e ha visto com’è finita”.
Alle parole della cittadina, la Schlein ha deciso di accettare l’offerta prima di proseguire con le tappe del suo tour siciliano a Ragusa, Siracusa e Catania.