Schizofrenia Ue. L’inceneritore a Roma adesso è ecologico. Timmermans appoggia Gualtieri. Contro le regole comunitarie

Inceneritore a Roma, il commissario europeo per il clima Frans Timmermans appoggia Gualtieri. Contro le regole comunitarie.

Tassonomia verde? Abbiamo scherzato. Perlomeno a Roma. Perlomeno quando il progetto poco “green” arriva da Roberto Gualtieri e a recepirlo dall’altra parte c’è il commissario europeo per il clima, Frans Timmermans (nella foto). Due uomini che si conosco bene avendo frequentato a lungo corridoi e palazzi delle istituzioni europee e forse, chissà, questo ha pure inciso.

Inceneritore a Roma, Timmermans appoggia Gualtieri. Contro le regole comunitarie

Fatto sta che dopo mille raccomandazioni, mille direttivi sulla tassonomia verde anche e soprattutto per attrarre i finanziamenti del Recpvery Fund, alla fine è stato proprio il vicepresidente esecutivo della Commissione europea a dare il suo personalissimo endorsement al progetto del sindaco di Roma di costruire un inceneritore per “risolvere” il problema dei rifiuti nella Capitale d’Italia.

Qui, ovviamente, non è in discussione quanto un impianto di questo tipo possa o no risolvere – o quantomeno calmierare – un problema atavico com’è quello della gestione dei rifiuti a Roma. La questione qui ruota attorno alla “scizofrenia” delle istituzioni europee.

Bisogna infatti precisare che la nuova tassonomia verde, approvata solo pochi mesi fa, contiene un pacchetto di misure “intese a favorire i flussi di capitale verso attività sostenibili in tutta l’Unione Europea” e “mira a promuovere gli investimenti sostenibili chiarendo meglio quali attività economiche contribuiscono di più al conseguimento degli obiettivi ambientali dell’Unione”.

Insomma, non cose banali visto, come detto, il fiume di denaro in arrivo per il post-Covid. Ebbene, nel pacchetto approvato proprio dalla Commissione oggi diretta da Ursula von der Leyen, è chiaro che per quanto riguarda l’incenerimento invece non c’è proprio margine di trattativa. Gli impianti che bruciano rifiuti per produrre energia, i “nostri” termovalorizzatori insomma, sono esclusi totalmente dalla tassonomia della finanza sostenibile in quanto i relativi investimenti sono considerati “poco green”.

E invece cos’è successo ieri? Semplice. Il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, ha incassato il sostegno dell’Europa rispetto alla scelta di realizzare un inceneritore a Roma, proprio per il tramite del vicepresidente Timmermans, che tra le altre cose è pure commissario al Green deal europeo: “Sono in contatto con il sindaco Gualtieri: è arrivato il tempo di affrontare la questione dei rifiuti a Roma visto che ciò non viene fatto da dieci anni e dobbiamo trovare il modo di utilizzare i rifiuti in qualche maniera. Sto con Gualtieri, stiamo lavorando insieme per trovare una soluzione e questa soluzione può essere il termovalorizzatore”, ha detto Timmermans.

E la tassonomia? “Lo smaltimento – si è limitato ad aggiungere Timmermans – deve avvenire in maniera sostenibile: avviene già in città come Rotterdam, e so che la prossima settimana quando ci sarà la partita fra Roma e Feyenoord a Tirana, i sindaci di Roma e Rotterdam si incontreranno per parlare di questa situazione”.

Resta il fatto che i rifiuti bruceranno e, dunque, si green c’è veramente poco. Non a caso i partiti di opposizione non sembrano intenzionati a fermarsi. L’ultima idea è un referendum consultivo per coinvolgere i cittadini romani sulla scelta dell’inceneritore.

Questa la proposta lanciata dai Radicali italiani al sindaco della Capitale che ha incassato l’ok di M5s. “A Gualtieri chiediamo di consultare la città sul termovalorizzatore da 600mila tonnellate annue attraverso un referendum consultivo perché la storia ci insegna che senza consenso popolare nessun impianto può essere costruito”ha detto Massimiliano Iervolino, segretario dei Radicali italiani.