La politica del rinvio vince sempre. Anche sul Mes. La maggioranza non cambia atteggiamento sulla ratifica della riforma del Meccanismo di stabilità e prende ancora una volta tempo. Rinviato nuovamente il previsto parere della commissione Bilancio della Camera.
Quella che le opposizioni definiscono come una “sceneggiata” nasce da ieri, quando la relatrice Ylenia Lucaselli (Fratelli d’Italia) aveva chiesto al sottosegretario all’Economia, Federico Freni, se la ratifica del Mes avesse impatti sulla finanza pubblica. Ieri Freni non aveva risposto, chiedendo tempo per approfondire la questione. In realtà, però, la risposta è contenuta in una lettera del Mef di giugno.
Questa mattina Freni è tornato in commissione spiegando che la ratifica non avrebbe impatti sulla finanza pubblica, proprio come scritto in quella lettera di ormai sei mesi fa. Nonostante questo la relatrice Lucaselli ha comunque chiesto un rinvio dell’esame per ulteriori approfondimenti. In realtà si tratta solo di un modo per rimandare ogni discussione a dopo l’Ecofin.
Sul Mes ancora un rinvio
La questione è stata quindi rimpallata alla conferenza dei capigruppo. Ma intanto la commissione Bilancio di Montecitorio ha concluso i lavori con un rinvio del parere sulla proposta di ratifica del Mes. Come sintetizza Luigi Marattin, deputato di Italia Viva, “ieri la maggioranza ha chiesto al governo ‘sicuro che la ratifica del Mes non comporti effetti finanziari?’ Il governo già aveva risposto di no a giugno, ma ha risposto nuovamente di no stamani. E allora la maggioranza ha detto ‘vabbè, non mi esprimo lo stesso’, quando poteva tranquillamente dare un parere positivo sulla base delle considerazioni del governo, e poi chiedere un rinvio per ragioni politiche. Invece hanno preferito ancora una volta l’indecenza”.
Il ministro per i Rapporti con il Parlamento, Luca Ciriani, al termine della capigruppo ha spiegato che sul Mes “ne riparliamo domani mattina. Oggi pomeriggio l’Aula della Camera si sospende per gli auguri del presidente della Repubblica. Domani si riprenderà con gli ordini del giorno”. Ma soprattutto, come ammette lo stesso Ciriani, “oggi c’è l’Ecofin, attendiamo anche l’esito della riunione”.
Per Lucaselli, invece, il rinvio non è un problema perché sul Mes “non c’è urgenza”, anche se l’Italia è rimasta – da ormai quasi un anno – l’unico Paese a non aver ratificato la riforma e tutto il resto dell’Ue attende solo il via libera del nostro Parlamento. Inoltre, prosegue la relatrice di Fdi, “non ci sono effetti negativi per gli altri Stati che possono comunque usufruire del Mes. Quindi approfondire e porre delle condizionalità rispetto a un provvedimento che sulla programmazione potrebbe avere effetti finanziari è doveroso per rispetto degli italiani”. E così, ancora una volta, si rinvia pur di non prendere una decisione.