Chiesto il rinvio a giudizio per l’ex gip di Bari, Giuseppe De Benedictis, che ha confessato di aver preso tangenti in cambio di alcune scarcerazioni (leggi l’articolo). Insieme a lui altri otto imputati, tra cui il presunto corruttore, reo confesso, Giancarlo Chiariello, avvocato barese. L’udienza preliminare è fissata per il 5 ottobre e il giudice ha preannunciato, tramite i suoi difensori, che chiederà un processo con rito abbreviato, dunque allo stato degli atti e puntando a uno sconto sull’eventuale pena.
Gli imputati per cui ha chiesto il giudizio la Dda di Bari sono accusati, a vario titolo, di concorso in corruzione in atti giudiziari, corruzione per atto contrario al dovere d’ufficio e rivelazione del segreto d’ufficio. De Benedictis, che si è dimesso dalla magistratura, è stato arrestato il 24 aprile scorso insieme all’avvocato Chiariello.
Per entrambi sono stati poi disposti i domiciliari ma l’ex giudice per le indagini preliminari è rimasto in carcere, essendo detenuto anche per una vicenda relativa alla detenzione di un grosso arsenale da guerra. Gli episodi di corruzione in atti giudiziari contestati sono quattro, relativi ad altrettante scarcerazioni.
Ne rispondono, in concorso tra loro, oltre all’ex gip De Benedictis e Chiariello, il figlio Alberto e l’avvocato Marianna Casadibari, e i pregiudicati scarcerati Danilo Pietro della Malva, attualmente collaboratore di giustizia, Roberto Dello Russo, Pio Michele Gianquitto e Antonio Ippedico. Imputato infine anche un appuntato dei carabinieri, Nicola Vito Soriano.