Non si ferma lo scandalo molestie negli Stati Uniti. Alla vigilia dei Golden Globes, 4 donne accusano Paul Haggis, premio Oscar per Crash, di averle aggredite sessualmente.
Una addetta alle pubbliche relazioni per un’agenzia che promuove eventi cinematografici – identificata nei documenti giudiziari come la trentunenne Haleigh Breest – ha denunciato il regista canadese presso un tribunale civile per averla brutalmente stuprata nel 2013 dopo averla portata nel suo appartamento di Soho, a Manhattan. Alla Breest si sono accodate altre tre donne. Una di queste sostiene di esser stata costretta a un rapporto di sesso orale e poi violentata quando lavorava con Haggis in uno show televisivo negli anni Novanta. Una delle altre due accusatrici ha detto ai media americani che il due volte divorziato Haggis ha cercato di metterle le mani addosso, prima che lei riuscisse a scappare, dicendole: “Devo essere dentro di te”. L’altra donna sarebbe stata bloccata a un angolo della strada e baciata a forza, poi seguita su un taxi.
Le accuse sono le ultime in una valanga iniziata con lo scandalo Harvey Weinstein, il potente ex boss di Miramax accusato da decine di donne sul cui conto la procura di Los Angeles sta esaminando un voluminoso dossier. Come Weinstein, anche Haggis ha negato ogni addebito sostenendo di aver avuto con la Breest “un rapporto amichevole, magari a volte simile a un flirt”. Attraverso il suo avvocato, Christine Lepera, il 64enne regista ha dichiarato di “non aver mai stuprato nessuno” e contrattaccato affermando che la Breest avrebbe chiesto 9 milioni di dollari per mettere tutto a tacere: una richiesta che ha definito “un’estorsione”.