Passano i giorni ma il copione al Csm è sempre lo stesso. Ieri infatti un altro consigliere rimasto coinvolto nello scandalo che sta tormentando la magistratura italiana ha gettato la spugna. Si tratta di Corrado Cartoni, appartenente alla corrente di destra Magistratura Indipendente (Mi), che ieri si è dimesso dal proprio incarico per via degli incontri opachi – per non dire inopportuni – con alcuni consiglieri, il pm Luca Palamara (nella foto), Luca Lotti e l’ex leader della sua stessa corrente Cosimo Maria Ferri. Cene top secret in cui i commensali, come fosse la cosa più normale del mondo, decidevano come orientare le nomine all’interno delle Procure di maggior peso politico, a partire da quella di Roma, talvolta ricorrendo anche a dossier con cui screditare i candidati più forti ma ritenuti scomodi.
ALTRI CAMBIAMENTI. Questa nuova defezione ha portato il vicepresidente David Ermini a convocare per questo lunedì un plenum straordinario del Consiglio. All’ordine del giorno ci sarà sia la “presa d’atto delle dimissioni” del consigliere che “l’elezione di un componente effettivo della sezione disciplinare” che lo sostituisca. Cartoni è il quarto consigliere, tra i cinque che hanno partecipato agli incontri con i politici per discutere delle nomine, che si è dimesso. Prima di lui avevano già preso questa decisione Antonio Lepre, Luigi Spina e Gianluigi Morlini. Al momento l’unico rimasto ancora in sella è Paolo Criscuoli. Ma tutte queste defezioni hanno causato non pochi grattacapi al Csm e per questo molti hanno chiesto un intervento netto al Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella.
Tirato per la giacchetta da più parti, il Capo dello Stato non cedeva e, sorprendendo molti, faceva la sua mossa confermando l’attuale composizione del Csm e preannunciando “un’elezione suppletiva”. Questa si terrà il 6 e il 7 ottobre prossimo e servirà a sostituire i due consiglieri dimissionari Spina e Lepre, entrambi rappresentanti della componente dei pm e quindi non sostituibili con i primi dei non eletti. Al posto degli altri dimissionari, facenti parte di diverse liste, subentreranno i primi dei non eletti. Insomma il Colle non ha nessuna intenzione di sciogliere il Consiglio.
NUOVI EQUILIBRI. Ma queste sostituzioni non saranno modifiche meramente nominali perché hanno già cambiato gli assetti correntizi all’interno del Csm. A pagare lo scotto sono state Unicost e Magistratura Indipendente che hanno perso due consiglieri a testa, passando dai 5 che avevano all’inizio ai 3 togati attuali. Un numero che potrebbe cambiare ulteriormente qualora Criscuoli, di Mi, dovesse accodarsi a quanto già deciso dai colleghi. A trarre beneficio è stata Autonomia e Indipendenza di Piercamillo Davigo che in questa girandola di nomi è passata da 1 consigliere, Davigo appunto, ai 4 attuali. Nessun cambiamento per Area, la corrente di sinistra delle toghe, che resta ferma a 4 consiglieri.