“Gli italiani sono meglio di quelli che Meloni crede di rappresentare soffiando da anni sul fuoco del razzismo e dell’intolleranza”. A dirlo è Ettore Licheri, senatore M5S, oggi vice presidente della Commissione Esteri ed in passato Presidente della Commissione affari europei in Senato, convinto che dopo la strage di Cutro la luna di miele con gli italiani sia già finita.
Dopo giorni di assenza, il governo è volato a Cutro per tenere un Consiglio dei ministri con cui mostrare la presenza dello Stato e salvare la faccia. Secondo lei la Meloni ha centrato l’obiettivo?
“Ha peggiorato le cose. Con questa passerella mal riuscita, con quell’imbarazzante conferenza stampa, con lo sgarbo del mancato invito del sindaco di Cutro e del mancato omaggio alle salme del naufragio, con un decretino-propaganda che è servito solo a far emergere lo stato confusionale di questa maggioranza, Meloni e compagnia hanno messo una toppa peggiore del buco”.
Ad accogliere Meloni & Co sono stati i cittadini imbufaliti che hanno tappezzato Cutro di scritte contro il ministro Piantedosi e hanno lanciato dei peluche all’indirizzo delle auto che trasportavano i ministri. Come si spiega questa reazione?
“Dopo le farneticanti parole pronunciate dal suo ministro Piantedosi sull’irresponsabilità di chi si mette in mare d’inverno, dopo un decreto basato sull’assioma del ‘meno ne salviamo, meno ne partiranno’, era difficile aspettarsi un’accoglienza diversa. Perché gli italiani sono meglio di quelli che la Meloni crede di rappresentare soffiando da anni sul fuoco del razzismo e dell’intolleranza”.
Non è andata meglio neanche dopo l’approvazione del Cdm visto che durante la conferenza stampa c’è stata forte tensione tra la Meloni, apparsa in forte difficoltà, e i giornalisti. Come si spiega tanto nervosismo?
“La premier Meloni ha dimostrato un’indecente superficialità e un’inaccettabile impreparazione sulla dinamica dei fatti di Cutro, che non è un incidente qualsiasi ma il più grave naufragio di migranti dell’ultimo decennio. Lei ha dimostrato un’ignoranza dei fatti che ha giustamente scandalizzato tutti facendo salire l’imbarazzo e la tensione. E’ un atteggiamento intollerabile da parte di un capo di governo, al limite dello sprezzante”.
Alla fine è stato approvato il decreto migranti che introduce il reato di strage in mare per punire “molto severamente” i trafficanti di uomini, anche all’estero. Insomma si punta a colpire gli scafisti anche se la cronaca ci mostra che non sempre chi guida i barconi ricopre tale ruolo. Le sembra una soluzione efficace?
“Punire severamente gli scafisti è giusto, ma è disonesto dire che così si sconfigge il traffico di esseri umani perché sono pesci piccoli, bassa manovalanza, sono l’ultimo anello di una catena organizzativa internazionale. E’ come pensare di sconfiggere il traffico internazionale di stupefacenti dando 30 anni al pusher che spaccia alla stazione. Per fermare questa tratta criminale vanno colpiti i trafficanti che la gestiscono nei Paesi di transito, con operazioni congiunte di intelligence e di polizia e sottraendo loro la materia prima, cioè i migranti, con corridoi umanitari e vie legali di ingresso in Europa. Oltre che lavorando per rimuovere le cause economiche e politiche dell’emigrazione”.
Sul decreto si è anche consumato un giallo visto che nella bozza era presente una norma che avrebbe dovuto potenziare la sorveglianza marittima, istituendo un Comando ad hoc coordinato dal ministro della Difesa, a cui si sarebbe opposto fermamente Salvini. Ci può spiegare cos’è successo?
“Immagino che Giorgia Meloni in Cdm abbia giustamente tentato di svuotare le deleghe al Ministro leghista che la notte della tragedia è andato a dormire chiedendo di non essere svegliato. Istituire un comando coordinato dal Ministro della Difesa Guido Crosetto sarebbe stata un’evidente degradazione per Matteo Salvini. Normale che tutti i ministri leghisti abbiano fatto quadrato intorno a lui”.
Parlando delle responsabilità, da giorni il governo punta il dito contro gli scafisti additandoli a unici responsabili del disastro di Cutro. Di chi sono, secondo lei, le responsabilità?
“È chiaro che quella notte la macchina dei soccorsi, solitamente molto efficiente e tempestiva, ha commesso qualche errore. Dalla comunicazione di Frontex della sera prima era chiaro che quel barcone era sovraccarico di migranti e, con i bollettini meteo che davano burrasca in peggioramento fino a forza 7, l’intervento era doveroso. Nessuno mette in dubbio capacità e meriti della Guardia Costiera, ma è lampante che questa specifica situazione sia stata fraintesa e sottovalutata da qualcuno lungo la catena di comando e di comunicazione della struttura. La magistratura accerterà le responsabilità”.