Pare che abbia fatto anche un gruppo su WhatsApp, dal titolo “Assolto”, per festeggiare l’esito del processo sui “Grandi Eventi”. Lo ha creato poche ore dopo la sentenza l’ex numero uno della Protezione Civile Guido Bertolaso che sta raccogliendo centinaia e centinaia di messaggi di congratulazioni e di stima da parte di amici, parenti e collaboratori. C’è da festeggiare in effetti, non per la giustizia italiana, né per la stampa che, nel più classico del distorto usus, ha sbattuto il mostro in prima pagina per poi lavarsene le mani. E invece “il fatto non sussiste”. Con questa motivazione Bertolaso è stato assolto nel processo romano legato a un giro di tangenti per gli appalti del G8 della Maddalena e per la realizzazione di opere pubbliche in occasione dei 150 anni dell’Unità d’Italia.
Queste, invece, le condanne: sei anni e sei mesi di carcere per l’ex presidente del Consiglio superiore dei lavori pubblici Angelo Balducci, sei anni per il costruttore romano Diego Anemone, quattro anni e sei mesi per l’ex provveditore opere pubbliche Toscana Fabio De Santis e quattro anni per il generale in pensione della guardia di finanza Francesco Pittorru. Per De Santis, Anemone e Balducci il tribunale di Roma ha dichiarato anche l’interdizione in perpetuo dai pubblici uffici. Oltre a Bertolaso, invece, è stato assolto anche l’ex dirigente del ministero dei Beni Culturali Gaetano Blandini. Tra gli assolti anche Maria Pia Forleo, che all’epoca dei fatti operava come funzionaria del Dipartimento per lo sviluppo e la competività del turismo presso la Presidenza del Consiglio, e Claudio Rinaldi, ex commissario dei Mondiali di nuoto a Roma. Tra le posizioni prescritte quella di Daniele Anemone, fratello di Diego. La “cricca”, era stata rinviata giudizio nel settembre 2013. Gli inquirenti parlarono di un “sistema gelatinoso“, che permetteva a un gruppo di imprenditori e pezzi delle Istituzioni di condizionare grandi appalti, come quelli legati al G8 della Maddalena e quelli delle celebrazioni per i 150 anni dell’unità d’Italia, come già detto. Per il tribunale dovranno essere risarciti i danni al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, con una provvisionale immediatamente esecutiva pari a un milione di euro. All’associazione Cittadinanzattiva, anch’essa costituitasi parte civile, andranno 50mila euro. Diego Anemone e Pittorru dovranno invece versare 250mila euro di provvisionale alla presidenza del Consiglio.
Esultanza e rabbia – Bertolaso ora può esultare, dunque. E togliersi più di un sassolino dalla scarpa, considerando che la sua stessa candidatura a sindaco di Roma, l’anno scorso, fu pregiudicata proprio dal processo che lo riguardava., per cui aveva rinunciato anche alla prescrizione. “Prima ti ignorano, poi ti deridono, poi ti combattono. Poi vinci”, ha non a caso scritto su Facebook. Tanti i commenti che arrivano dalla politica. “Tanti dovranno scusarsi”, ha affermato Renato Brunetta. Sulla stessa scia anche il suo legale, Filippo Dinacci: l’assoluzione “è un atto di giustizia. Questo processo non doveva nemmeno cominciare”.