Sanzioni contro la Russia prorogate dall’Unione europea per altri sei mesi. L’intesa è arrivata dal Consiglio dei ministri degli esteri che hanno superato le resistenze di Orbán

Sanzioni contro la Russia prorogate dall'Ue per altri sei mesi. L'intesa è arrivata dal Consiglio dei ministri degli esteri

Sanzioni contro la Russia prorogate dall’Unione europea per altri sei mesi. L’intesa è arrivata dal Consiglio dei ministri degli esteri che hanno superato le resistenze di Orbán

Dopo una lunga riunione, i ministri degli Esteri dell’Unione Europea sono riusciti a sbloccare l’accordo per il rinnovo delle sanzioni contro la Russia di Vladimir Putin per altri sei mesi. A ostacolare l’intesa per settimane era stata la posizione dell’Ungheria del primo ministro Viktor Orbán, che aveva chiesto “maggiori garanzie per quanto riguarda la fornitura energetica”. In particolare, Orbán aveva richiesto che si intervenisse in futuro in ogni caso in cui la sicurezza energetica degli Stati membri dell’Ue fosse minacciata dall’esterno, in cambio del via libera al rinnovo delle sanzioni.

Secondo il governo di Budapest, a distanza di tre anni dall’inizio della guerra in Ucraina, “è chiaro che le sanzioni contro la Russia hanno fallito miseramente”. Orbán ha sostenuto che tali misure “hanno causato danni enormi all’Europa, compresa l’Ungheria”, la cui economia avrebbe subito perdite per 19 miliardi di euro. Ancora più grave, secondo l’amministrazione ungherese, sarebbe il fatto che, parallelamente all’imposizione delle sanzioni, “l’Ucraina continua a compiere passi che minacciano la sicurezza energetica dell’Ungheria e dell’Europa centrale”.

Sanzioni contro la Russia prorogate dall’Unione europea per altri sei mesi. L’intesa è arrivata dal Consiglio dei ministri degli esteri che hanno superato le resistenze di Orbán

Segnali di uno sblocco imminente erano comunque arrivati dal ministro degli Esteri francese, Jean-Noël Barrot, che al suo arrivo al Consiglio Esteri Ue aveva dichiarato: “Le sanzioni contro la Russia saranno rinnovate. Hanno privato Vladimir Putin di 400 miliardi di euro, l’equivalente di tre anni di sforzi bellici. Hanno dimostrato la loro efficacia e saranno mantenute”.

La svolta è arrivata quando Bruxelles ha accettato le condizioni poste dall’Ungheria. La Commissione Europea, guidata da Ursula von der Leyen, ha dichiarato in una nota: “Siamo pronti a proseguire le discussioni con l’Ucraina sulla fornitura di gas all’Europa attraverso il sistema dei suoi gasdotti, in linea con gli obblighi internazionali dell’Ucraina. In questo contesto, la Commissione è pronta ad associare l’Ungheria al processo, insieme alla Slovacchia”. Inoltre, la Commissione ha specificato che “si rivolgerà all’Ucraina per chiedere garanzie sul mantenimento dei trasferimenti tramite oleodotti verso l’Ue”.

L’accordo è stato annunciato dall’Alta Rappresentante per la Politica Estera e di Sicurezza Comune dell’Ue, Kaja Kallas, che su X ha ufficializzato l’intesa: “L’Europa rispetta gli impegni: i ministri degli Esteri dell’Ue hanno appena concordato una nuova proroga delle sanzioni contro la Russia. Questo continuerà a togliere a Mosca le entrate per finanziare la sua guerra” contro l’Ucraina.