Sanzioni contro la Russia decise già a partire dal 22 febbraio e che in queste ore di stanno sempre più rafforzando prevedendo anche l’esclusione della Russia dallo Swift hanno come unico obiettivo indebolire la Russia di Putin e provare a fermare l’avanzata dell’esercito in Ucraina indebolendo il Paese in altri settori affinché non ci sia più linfa da mettere nel conflitto.
Sanzioni contro la Russia: cosa sono
Putin era stato avvisato: se avesse invaso l’Ucraina avrebbe pagato delle conseguenze economiche da parte della Nato. La presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen aveva dichiarato dopo la conferenza di Putin che ha dato inizio al conflitto in Ucraina: “Presenteremo un massiccio pacchetto di sanzioni contro la Russia. Mosca deve ritirare le sue forze armate e rispettare pienamente l’integrità territoriale dell’Ucraina. I leader della Ue discuteranno e adotteranno rapidamente ulteriori misure restrittive nei confronti della Russia. La Ue è con l’Ucraina”.
Nel mirino della Nato ci sono grandi banche, industrie e apparato militare per cercare di indebolire e mettere alle corde la forza russa prima di pensare ad un altro tipo di attacco.
Quali sono le sanzioni
Vari sono i pacchetti di sanzioni contro la Russia messi in atto a livello internazionale che hanno come obiettivo i mercati finanziari ed economici ma anche il congelamento dei beni di Putin e Levrov.
Il primo pacchetto di sanzioni varato il 22 febbraio aveva come obiettivo bloccare l’accesso della Russia ai principali mercati europei, andando a colpire il settore finanziario, quello petrolifero, quello dei trasporti con il blocco del traffico aereo e quello dell’high tech con il blocco dell’export dei semiconduttori.
L’altro pacchetto deciso il 24 febbraio invece ha appunto l’obiettivo di indobolire l’economia russa evitando che questa possa avere accesso ai fondi internazionali per finanziare atti di guerra. All’interno di questa misura rientra anche la decisione, ormai quasi confermata, di esludere la Russia dallo Swift il sistema più efficiente di pagamento internazionale.
Sanzioni contro la Russia: il significato per l’Italia
Lo scoppio della guerra tra Russia e Ucraina avrà, inevitabilmente, ripercussioni da un punto di vista economico e commerciale in ambito internazionale e italiano. In questo contesto, sono da registrare i rischi per l’esportazione e l’importazione di prodotti italiani in Russia e di prodotti russi in Italia.
Ecco che non tutti i paesi della Nato potrebbero essere concordi nell’infliggere sanzioni alla Russia, perché questo significherebbe fare i conti con duri impatti sulla propria economia. L’Italia, tra le varie sanzioni possibili, vorrebbe che venga escluso il settore energetico vista la nostra grande dipendenza dalle forniture di gas russo.
Però nonostante i timori, il premier Mario Draghi nel suo intervento al G7 ha voluto ribadire l‘Italia non si opporrà alle sanzioni che verranno decise. “Siamo tutti molto colpiti da quanto è avvenuto stanotte. Questa crisi potrebbe durare a lungo, dobbiamo essere preparati. Voglio ringraziare gli Stati Uniti e il presidente Joe Biden per la condivisione di informazioni in queste settimane, e la Commissione Europea per la buona proposta di sanzioni che è sul tavolo. Sulle sanzioni, siamo completamente allineati alla Francia, alla Germania, all’Unione Europea. Dobbiamo essere uniti, fermi, decisi e dobbiamo riaffermare in ogni possibile momento il nostro pieno sostegno all’Ucraina”.
L’esclusione della Russia dallo Swift in particolar modo potrebbe avere un effetto boomerang per le economie europee in particolare per Italia, Germania e Austria il cui approvvigionamento di gas dipende nella quasi totalità dalla Russia che ora potrebbe diminuire o addirittura interropere la fornitura.