Continua ad aumentare il numero dei sanitari aggrediti sul posto di lavoro. Il fenomeno fotografa una realtà atroce che vede parte della popolazione agire senza scrupoli ed esercitare violenza contro medici e infermieri che non si sentono più al sicuro mentre svolgono le loro funzioni.
Violenze contro medici e infermieri, Schillaci annuncia misure
In ordine di tempo, l’ultima vittima della cattiveria umana è stata una giovane guardia medica a Udine. Ma, anche durante le festività natalizie, sono stati denunciati svariati casi di aggressioni al personale del 118 e nei pronto soccorso.
Il 6 gennaio 2023, un infermiere è stato brutalmente picchiato al Centro di salute mentale di via Gambini di Trieste da un utente che chiedeva di attendere il passaggio di consegne prima di parlare con gli operatori. Il 2 gennaio, invece, a essere assaliti sono stati gli operatori sanitari del pronto soccorso dell’ospedale Di Cristina di Palermo. Nel capoluogo siciliano, la madre di un bambino che stava per essere visitato ha afferrato per il collo un’infermiera, scaraventandola contro il muro, mentre il marito della donna si scagliava contro la guardia giurata. Nella medesima giornata, a Napoli, dei cittadini hanno picchiato il personale di un’ambulanza.
In totale, i sanitari aggrediti sono circa 2.500 l’anno. Le più colpite, neanche a dirlo, sono le donne. A riferirlo è il recente rapporto stilano dall’INAIL. I numeri del report, tuttavia, sono stati contestati dagli addetti ai lavori secondo i quali il dato sarebbe sottostimato.
Il Ministero vuole garantire maggiore sicurezza a chi lavora nella Sanità
Sui drammatici episodi che hanno come protagonisti sanitari aggrediti, è intervenuto il ministro della Salute, Orazio Schillaci. “Episodi di aggressione fisica e verbale a medici e infermieri, come quelli che si ripetono con sconcertante frequenza, non sono più ammissibili. Al personale sanitario va tutta la mia solidarietà e vicinanza”, ha detto il ministro. “Il Ministero della Salute metterà in atto tutte le iniziative necessarie a tutelare la loro incolumità. Da subito ho chiesto di efficientare le attività di monitoraggio e prevenzione dell’Osservatorio Nazionale così come intendo rendere nuovamente operativo il Comitato nazionale per l’indirizzo e la valutazione delle politiche attive”.
Il Comitato al quale fa riferimento Schillaci è fermo dallo scorso luglio anche se è previsto dal Testo unico sulla sicurezza sul lavoro il cui coordinamento dipende dal Ministero della Salute. “Il Piano Nazionale della Prevenzione, inoltre, prevede una specifica azione centrale proprio in tema di tutela della salute e sicurezza dei lavoratori, con l’obiettivo di promuovere e ampliare le tutele in maniera integrata, approccio che rappresenta un punto chiave all’interno dei progetti finanziati nell’ambito del Piano Nazionale Complementare al PNRR“, ha aggiunto.
“La salvaguardia di chi lavora in sanità è essenziale per garantire sicurezza delle cure e qualità ai pazienti. Con questo obiettivo siamo impegnati affinché tutti gli strumenti a disposizione siano utilizzati in modo efficace per permettere a tutti gli operatori e professionisti sanitari di svolgere il proprio lavoro nelle condizioni di massima tutela”, ha concluso il ministro.