Dopo aver raccontato in lungo e largo che i problemi del Lazio sono soprattutto legati alla Sanità, il neo governatore Francesco Rocca fresco di nomina non ha potuto far altro che annunciare – seppur sommariamente – le proprie rivoluzionarie idee. “Non potevo non accettare una sfida così importante: la Sanità del Lazio è da ricostruire e probabilmente anche da ripensare” ha spiegato il presidente del Lazio a Diario del giorno su Rete Quattro.
Il neo governatore del Lazio Rocca ha detto che la Sanità del Lazio è da ricostruire “e probabilmente anche da ripensare”
Il problema, come raccontato durante la campagna elettorale – probabilmente anche per colpire al cuore il rivale ossia l’assessore uscente alla Sanità Alessio D’Amato – è soprattutto quello dei pronto soccorso che, pieni fino al midollo, costringono i pazienti a vere e proprie maratone per poter essere visitati. Un problema che tutti possono sperimentare molto da vicino e a cui il meloniano vuole porre rimedio attuando una profonda rivoluzione del settore.
Qualcuno potrebbe chiedersi in che modo verrà ribaltata la Sanità laziale e fortunatamente a spiegarlo è stato lo stesso Rocca: “Il connubio tra sanità pubblica e privata nel Lazio già esiste ma al momento non è governato e questa cosa va corretta. Ho intenzione di mettere sotto governo tutte le strutture pubbliche e private, in maniera molto laica”. Insomma la ricetta sembra essere quella di potenziare le strutture private quando, in realtà, sembrerebbe ben più urgente e sensato puntare su quella pubblica.
Se non fosse chiaro lo stesso governatore lo spiega ulteriormente poco dopo: “Quando bisogna fare una prenotazione” perché “il centralino ha messo nella disponibilità solo le strutture pubbliche non quelle private accreditate”. Del resto, precisa, il ‘’servizio sanitario nazionale è fatto dalle strutture pubbliche e private” e, “come dice la legge istitutiva, entrambi concorrono per il raggiungimento degli obiettivi”. Per questo “la sanità del Lazio è da ricostruire e anche da ripensare alla luce della carenza di personale sanitario. Sono consapevole delle tante responsabilità”, avendo ascoltato il “grido di dolore dei territori”.
Certo ci “vorrà del tempo” perché “soprattutto nelle province è stata smantellata. L’83% degli interventi chirurgici per tumore si fanno a Roma e solo il 7% negli ospedali delle nostre province” ma, conclude, “da subito mi impegnerò per far terminare la vergogna dei pronto soccorso”. “Vanno rafforzati gli ospedali, i macchinari, il personale che oggi scarseggia: sono percorsi che richiederanno tempo”, ma “da subito mi impegnerò per far terminare questa vergogna dei pronto soccorso, dove le persone fino a pochi giorni fa erano addirittura per terra”.
Non sembra affatto un caso che in questi ultimi tempi Storace sia stato tra i maggiori sostenitori di Rocca
Ma quella di Rocca è davvero una rivoluzione? Certo che no e infatti non è altro che la riproposizione di quanto già visto, curiosamente proprio nel Lazio, ai tempi in cui il presidente era Francesco Storace. E infatti non sembra affatto un caso che in questi ultimi tempi l’ex governatore sia stato tra i maggiori sostenitori di Rocca. Del resto i due, pur venendo da mondi diversi e avendo fatto percorsi di vita molto distanti, hanno vissuto esperienze comuni, si stimano e hanno un rapporto di amicizia. Non solo.
Rocca ha mosso i suoi primi passi come manager nel settore della Sanità, diventando direttore dell’ospedale Sant’Andrea, proprio quando alla Pisana c’era Storace. Una scelta che l’ex volto noto di Alleanza Nazionale ha sempre – legittimamente – rivendicato con forza tanto da aver affermato: “Ancora oggi sono orgoglioso di quella nomina. Si tratta di un tecnico di straordinario valore”. Ma non è tutto.
Il nuovo governatore scelto dalla Meloni fino al 14 novembre è stato presidente del CdA della Fondazione San Raffaele
Il nuovo governatore scelto da Giorgia Meloni in persona, fino al 14 novembre scorso è stato presidente del Consiglio di amministrazione della Fondazione San Raffaele, costituita dalla famiglia Angelucci. Un incarico abbandonato quando il suo nome ha iniziato a circolare con insistenza come papabile candidato della corazzata di Centrodestra. Indiscrezione che evidentemente ha voluto cogliere in anticipo e che, come noto, quasi un mese dopo si sono concretizzate con l’ufficiale investitura.
Ma la famiglia Angelucci è anche molto attiva nel settore dell’informazione potendo contare sulla gestione di diversi quotidiani in cui ha lavorato Storace, incluso il Tempo in cui quest’ultimo ha ricoperto il ruolo di vicedirettore fino al maggio 2022 e anche del Libero dov’è recentemente approdato come inviato.
La Sanità che in passato ha disastrato i conti regionali, sarà al centro di uno dei primi interventi del neo presidente
Quel che è certo è che quest’idea di Sanità che in passato ha disastrato i conti regionali, sarà al centro di uno dei primi interventi del neo eletto. Nell’apparato regionale e nelle aziende connesse “andranno avanti i migliori” ha spiegto Rocca aggiungendo che “nella mia attività professionale, da manager della sanità a guida della Croce Rossa italiana e internazionale, ho sempre scelto le persone sulla base delle loro competenze. Non saremo affatto una Regione politicamente arroccata”.
Ma soprattutto ha precisato di non aver ancora chiaro “se prenderò l’interim della Sanità. Ma certamente, per la mia esperienza nel campo, seguirò molto da vicino questa materia che è quella cruciale” questo perché “in essa si gioca molto del necessario riavvicinamento dei cittadini alle istituzioni e del recupero di dignità per le persone che vivono nel Lazio”. E non sono soltanto parole campate in aria perché il primo giorno da Presidente, Rocca lo ha passato sopra i principali dossier della politica regionale, a cominciare proprio dalla sanità.
E il neo governatore non sembra voler perdere tempo infatti ieri ha subito iniziato la girandola di incontri con gli esponenti principali della coalizione per gettare le basi sulla possibile squadra di governo che lo affiancherà alla Pisana. La speranza di Rocca, infatti, è quella di riuscire, al massimo entro un paio di settimane, a creare la Giunta regionale così da poter poi iniziare a plasmare la Regione Lazio a sua immagine e somiglianza.