Uno “scempio”: questa è la definizione che la segretaria del Pd, Elly Schlein, dà a quanto scritto nero su bianco dal governo nella Nadef, ovvero il taglio delle risorse da investire sulla sanità.
In un colloquio con la Repubblica, la segretaria dem sottolinea che quanto deciso dal governo guidato da Giorgia Meloni “non è solo una presa in giro per gli elettori, anche quelli che hanno votato FdI, è uno scempio”.
Schlein sfida il governo: sulla sanità servono almeno 4 miliardi in più
Schlein sottolinea che è necessario parlare di questo tema: “Commentando un documento di economia e finanza del governo, di cos’altro dovremmo parlare se non di quali risorse destinare alle priorità del Paese?”.
Per la segretaria del Pd “servono almeno 4 miliardi l’anno in più per i prossimi cinque anni per raggiungere il 7,5% di spesa sanitaria rispetto al Pil e portare l’Italia alla media europea”.
Ma il governo Meloni sembra intenzionato ad andare in un’altra direzione. Per questo il Pd, spiega la segretaria, “non farà mezzo passo indietro di fronte al tentativo di questo governo di spingere sull’orlo del baratro la sanità pubblica”.
Schlein chiama in causa la presidente del Consiglio: “Meloni non sa o non vuole vedere le diseguaglianze che crescono tra i cittadini di fronte alla malattia, le liste d’attesa che si allungano a dismisura, la carenza drammatica di personale nei servizi pubblici, il malessere profondo che vivono medici, infermieri, professionisti che dopo essere stati chiamati eroi durante la pandemia ora si sentono abbandonati”.
Da qui un ultimo attacco all’esecutivo: “La destra come pensa di spiegare al Paese che non metteranno risorse aggiuntive per la sanità e che, addirittura, stanno preparando tagli pesantissimi?. Noi siamo pronti a discutere sulle misure per migliorare il nostro Servizio sanitario nazionale”, è la sfida lanciata dalla segretaria del primo partito d’opposizione alla maggioranza.