A San Siro sorgerà un meraviglioso nuovo stadio, molto “green”, dove però il verde (vero) non supera il 18% della superficie totale, mentre il resto saranno pratini superficiali o arbusti. In compenso, quello che Milan, Inter e sindaco di Milano Beppe Sala, vorrebbero far sorgere al posto del Meazza sarà un comprensorio pieno di centri commerciali, hotel, servizi, negozi, attività sportive. Molte delle quali troveranno posto in quello che resterà dell’odierno Meazza, trasformato in un centro servizi/shopping. Insomma, un grande giardino/parco gioco/area shopping a uso e consumo soprattutto per i nuovi (e ricchi) abitanti del quartiere del Trotto, del quale il nuovo stadio appare la naturale prosecuzione.
Il Masterplan sotto il faro della procura
È quanto si apprende dal Masterplan confezionato e consegnato a Palazzo Marino dai fondi di investimento che possiedono Milan e Inter e che mirano alla maxi-speculazione edilizia su un’area pubblica da 280.914 mq, da acquistare per soli 192 milioni di euro, sulla quale però la procura ha già acceso un faro, avendo aperto un fascicolo per ora senza indagati. Il progetto nella sua totalità secondo i proponenti vale 1,2 miliardi di euro e prevede un impianto da 71.500 posti, operativo dal 2031, e “opere accessorie” che entreranno in funzione tra il 2033 e il 2035.
Il verde c’è, ma anche no
A norma del bando emesso dal Comune (che sarà aperto per un mese), il progetto deve avere “almeno il 50% della superficie verde”. Tuttavia, secondo il masterplan (che vanta di raggiungere il 52,7% green), il “verde in piena terra” (cioè gli alberi veri), sarà solo sul 18,5% della superficie (51.984 mq). Il 12% (34.257 mq) sarà sulle pensiline interrate; il 3,7% (10.436 mq) su tetti, terrazzi e podio e un altro 7,52% (3.911 mq) su pensiline non fruibile. A questi si aggiungono il 18% (51.274 mq) di aiuole. Totale 147.951 mq di verde, in gran parte non fruibile.
Il “verde” di San Siro sarà rivolto tutto verso il quartiere di lusso del Trotto
A colpire è anche la disposizione di questo verde, tutto rivolto al lato Est, Sud-Est del sito, ovvero davanti al nuovo quartiere residenziale di lusso che Hines sta costruendo nell’area dell’ex Trotto, divenuta edificabile (grazie a una semplice determina comunale, mai votata in Consiglio) ai tempi della giunta di Giuliano Pisapia.
Le cubature per i “servizi terziari”: negozi, museo, hotel ecc…
Circa il costruito, le cubature della speculazione, oltre allo stadio, prevedono 98.321 mq di “Funzioni a carattere privato”, come ricettivo/intrattenimento/servizi. Di questi i club prevedono di dedicare 20.000 mq ai servizi privati e 78.000 al direzionale/commerciale. A tutto ciò si aggiungono il centro congressi. Il museo, le attività sportive. Oltre all’hotel, naturalmente. Anche queste si sviluppano sull’asse Est, Sud-Est, a partire da ciò che resterà in piedi del vecchio stadio, dove i progettisti vogliono insediare i servizi terziari. In pratica ciò che oggi mancano al Trotto, quasi fossero due progetti complementari: case di lusso da una parte, servizi di lusso dall’altra… Il costruito dello stadio incomberà invece sul lato Ovest, cioè sulle case di via Tesio (che non sono di lusso).
C’è chi dice no…
“Sono strafelici i due fondi speculativi, hanno ottenuto esattamente quello che hanno chiesto. Il sindaco non si è fatto condizionare dai cittadini, ma dopo 5 anni di trattativa privata ha assecondato tutti i desideri delle squadre”, commenta amaro il consigliere verde, Carlo Monguzzi, “L’esito del dibattito pubblico è stato chiarissimo: si deve ristrutturare San Siro, ma il bando ipocritamente dice il contrario”.
Solo per l’abbattimento del Meazza si produrranno 210mila tonnellate di CO2
Secondo l’ambientalista “per l’abbattimento del Meazza verranno prodotte 210mila tonnellate di Co2, ma il bando ipocritamente impone la neutralità carbonica. Il bando parla di tanto verde, ma l’unico verde che c’è ora (il parco dei Capitani) verrà cementificato dal nuovo stadio”. Infine Monguzzi ricorda come “le squadre non pagheranno neanche i costi di demolizione e bonifica: il sindaco parla di illazioni ma è scritto chiaramente nel bando a pag 6 riga 18: lo stadio costa 73 milioni, abbattimento e bonifica 80, ci toccherà pagare le squadre per comprarlo!”.
Tuttavia per Monguzzi, i comitati cittadini, i partiti e i tanti cittadini che si sono già detti contrari a questa operazione, la battaglia è appena cominciata (nonostante palazzo Marino miri a concludere l’affare entro l’estate, prima cioè che scatti il vincolo sul secondo anello del Meazza). “Ci vediamo davanti alle ruspe, e vedremo se sono di più i cementificatori o i cittadini”, conclude infatti Monguzzi.