Saman Abbas è la ragazza pakistana di 18 anni il cui corpo non è mai stato ritrovato dalla fine di aprile 2021. Trascorso ormai più di un anno, dei genitori non si sa ancora nulla così come non è mai stato ritrovato il corpo.
Saman Abbas, ultime notizie
Saman Abbas è la ragazza pakistana scomparsa e uccisa a soli 18 anni perché si sarebbe ribellata a un matrimonio combinato. Il suo corpo non è mai stato ritrovato e il presunto omicida è stato fermato solo dopo alcuni mesi.
Il 22 settembre 2021, i Carabinieri di Reggio Emilia hanno arrestato Danish Hasnanin, zio di Saman Abbas. L’uomo è accusato di aver ucciso sua nipote e di aver seppellito il suo cadavere con la complicità dei genitori e dei cugini. I genitori di Saman, invece, risultano ricercati dall’Interpol e Marta Cartabia – Ministro della Giustizia – ha firmato la domanda di estradizione per entrambi.
Nel febbraio 2022, la Polizia Nazionale Spagnola, nell’ambito dell’ordine di indagine europeo richiesto dalla Procura di Reggio Emilia a Eurojust e grazie alle risultanze investigative sviluppate da Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Reggio Emilia supportato dal servizio di cooperazione Internazionale di Polizia, ha fatto irruzione questa mattina in un appartamento della periferia del capoluogo catalano localizzando e arrestando Nomanulhaq Nomanulhaq, 35 anni, ritenuto presunto corresponsabile del sequestro di persona, omicidio e occultamento del cadavere della 18enne.
Il fratellino minorenne di Saman che si trova in una struttura protetta avrebbe confermato come siano andati i fatti: “L’ha ammazzata mio zio e poi l’ha strangolata, come ho detto ai carabinieri”, ha dichiarato il ragazzino al telefono con un giornalista di “Quarto grado”.
Storia della ragazza pakistana scomparsa
Tutto è iniziato nel novembre 2020 quando la ragazza si è ribellata alla famiglia per un matrimonio combinato. Così denuncia i suoi genitori e viene affidata a una struttura protetta nei pressi di Bologna, essendo ancora minorenne. Compiuti 18 anni, ritorna a casa dei suoi genitori solo per prendere i suoi documenti e decidere, come giusto che sia, lei stessa della sua vita, ormai raggiunta la maggiore età.
L’11 aprile del 2021, Saman Abbas lascia volontariamente la struttura, recandosi a casa sua per prendere alcuni documenti fra cui il passaporto per poter lasciare così l’Italia. Esattamente 11 giorni dopo però torna nel comando dei Carabinieri per sporgere un’altra denuncia perché i suoi genitori non vogliono darle i documenti.
Il 30 aprile del 2021, intorno alle undici di sera, Saman Abbas scrive al suo fidanzato Saqib di aver sentito la madre suggerire che l’unico modo di risolvere la situazione è uccidere la figlia. Di Saman da quella sera non si avranno più notizie.
Il primo maggio del 2021, Nazia e Shabbar Abbas, i genitori della ragazza, fanno ritorno in Pakistan con un biglietto aereo comprato solamente due giorni prima. La loro partenza risulta sospetta e confermata dalle telecamere di Milano Malpensa. Il 10 maggio dello stesso anno, lo zio Danish e i due cugini di Saman, Nomanulhaq e Ikram Ljaz, entrambi indagati, vengono fermati a Imperia per un controllo. In loro compagnia c’è anche il fratello della giovane, portato successivamente in una comunità protetta. Il ragazzo confesserà che suo zio ha ammesso di aver ucciso Saman Abbas.
Scattano così le ricerche del corpo della ragazza. Dalle registrazioni delle telecamere di sicurezza del giorno 29 aprile, intorno alle 19:15, si avvistano lo zio e i cugini della ragazza uscire da un magazzino per recarsi verso i campi muniti di badili, un secchio, una busta di plastica e un piede di porco. Il loro rientro è documentato qualche ora dopo, dopo le 21:30.