Saman Abbas, il processo sull’omicidio della ragazza pakistana continua con nuove rivelazione. Un carabiniere in aula ha raccontato la confessione del fratello più piccolo della ragazza uccisa per aver rifiutato un matrimonio combinato.
Saman Abbas, la confessione del fratello della ragazza pakistana uccisa a Novellara
Prosegue il processo sull’omicidio di Saman Abbas ragazza 18enne pakistana uccisa perché si era rifiutata di sposarsi in un matrimonio combinato. Davanti alla Corte di assise di Reggio Emilia, c’è stato l’ascolto dei testimoni dell’accusa.
La confessione del fratello più piccolo della ragazza è stata riportata in aula davanti alla Corte di assise di Reggio Emilia dal luogotenente Antonio Matassa, comandante del Norm della compagnia dei carabinieri di Guastalla. Mentre il padre di Saman, detenuto in Pakistan, non si è presentato in collegamento in aula, nonostante l’uomo avesse dato la sua disponibilità ad essere sentito. I giudici della Corte d’Assise hanno comunicato che riproveranno ad averlo in collegamento nella prossima udienza, già fissata per il 21 aprile.
Le sue parole a un carabiniere
Era il 15 maggio 2021, quando il fratello di Saman venne interrogato e all’improvviso ebbe “un cedimento emozionale”. Poi, dopo un’ora di interrogatorio disse: “Adesso vi dico tutta la verità”. Da quel momento iniziò a parlare “in maniera libera” anche senza bisogno di domande, “sembrava che si stesse liberando”. “A un certo punto – ha riferito il luogotenente – quando parlava di lei (della sorella, ndr), si è come accasciato in basso, mettendosi le mani sugli occhi, aveva gli occhi lucidi e gonfi e ha risposto con la voce tremula”.
Il luogotenente Matassa ha ricordato anche le prime fasi delle ricerche di Saman. Il casolare, dove poi è stato ritrovato il corpo lo scorso novembre, è “il primo luogo dove andammo a vedere: per struttura e distanza” dalla casa familiare “era quello che meglio si prestava a nascondere un corpo”.
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