Se voleva allentare le polemiche piovute sulla Lega per via della sua amicizia con Vladimir Putin, allora Matteo Salvini ha decisamente preso un granchio. Anzi con le ultime dichiarazioni, rilasciate nel corso di un’intervista a Rtl 102.5, il leader del Carroccio è riuscito nell’arduo compito di scatenare furibonde reazioni da parte delle opposizioni e anche diverse bacchettate dai suoi stessi alleati. “Difficilmente riesco a sapere cosa succede in Italia, come posso giudicare cosa è successo dall’altra parte del mondo. Capisco la posizione della moglie di Alexei Navalny, bisogna fare chiarezza. Ma la fanno i medici, i giudici, non la facciamo noi” ha spiegato ieri il vicepremier e ministro parlando della partecipazione della Lega alla fiaccolata di lunedì sera nel corso della quale sono stati fischiati gli esponenti del suo partito.
Non bastavano i fischi alla fiaccolata. Il leader della Lega Salvini continua a negare le responsabilità del Cremlino per la morte di Navalny
“Le contestazioni alla Lega da parte della sinistra ci sono tutti i giorni, sulla Tav, sul Ponte sullo stretto, sulla riforma del fisco e della giustizia. Noi eravamo in piazza per chiedere chiarezza e la fine di tutti i conflitti aperti. Tutte le fesserie sui legami con la Russia sono state archiviate, i giudici hanno detto non esiste nulla” ha poi puntualizzato stizzito. Dichiarazioni che hanno sconcertato Carlo Calenda che su X, l’ex Twitter, ha scritto: “Adesso hai rotto le balle. 1) Il giudizio dei magistrati di una dittatura non conta nulla. 2) Ieri hai mandato i tuoi ad una manifestazione contro l’assassinio di Navalny. 3) Dacci evidenza che l’accordo con Russia Unita è stato disdetto”.
Gli ha fatto eco la deputata Pd Lia Quartapelle che secondo cui: “Salvini non perde occasione di ricordare che la Lega ha un accordo ancora in vigore con il partito di Putin. E quindi non perde occasione di fargli da avvocato. Peccato che prima di tutto sia un ministro della Repubblica italiana”. Presunti legami tra Lega e Mosca di cui chiede conto il deputato di Alleanza Verdi e Sinistra, Angelo Bonelli, che fa notare che “per il leader della Lega, non è sufficiente che un dissidente sia stato messo in carcere duro solo perché oppositore di Putin e lì lasciato morire. Di quale chiarezza ha ancora bisogno? Siamo, piuttosto, noi a chiedere che Salvini faccia chiarezza sull’accordo firmato il 6 marzo 2017 tra la Lega e Russia Unita, il partito di Putin” che “aveva una durata di cinque anni ed è stato rinnovato automaticamente il 6 marzo 2022, pochi giorni dopo l’invasione dell’Ucraina da parte di Putin”.
Tajani: “È chiaro che i fatti dovranno essere accertati però è indubbio che sia stato fatto morire”
Ma la novità è che il Capitano questa volta ha fatto inalberare Bruxelles e perfino i suoi stessi alleati. Per il portavoce della Commissione Ue, Peter Stano: “La posizione dell’Ue sul dossier della morte o all’assassinio di Navalny, è stata oggetto di una dichiarazione a 27. E vuol dire che è stata concordata anche dall’Italia. Non servono indagini penali per definire che cosa ha esattamente causato la sua morte”. Pochi dubbi anche per Antonio Tajani che ieri ha spiegato: “È chiaro che i fatti dovranno essere accertati però è indubbio che Navalny sia stato fatto morire. Non sappiamo se è stato ucciso fisicamente da un killer, ma si può provocare la morte di una persona anche con una detenzione incompatibile con la vita. E questo è successo con Navalny”.
Imbarazzo per le parole del Capitano che filtra anche da Fratelli d’Italia visto che, come riporta Il Fatto Quotidiano, il ministro Francesco Lollobrigida avrebbe detto che “la responsabilità del regime di Putin c’è e non solo nel caso specifico di Navalny”, poi “senza entrare nel merito della morte del dissidente russo, ha tenuto a precisare che il regime di Putin va condannato sempre”.