Salvini non vuole i vaccini ai detenuti in Lazio e in Campania ma in Lombardia hanno iniziato da marzo

Il leader della Lega Salvini all'attacco dei governatori di Campania e Lazio. Ma non sa cosa è successo in Lombardia e Veneto

Salvini non vuole i vaccini ai detenuti in Lazio e in Campania ma in Lombardia hanno iniziato da marzo

Matteo Salvini non vuole i vaccini ai detenuti in Lazio e Campania. Ma non sa che in Lombardia e in Veneto hanno cominciato a farli da marzo. Ieri il segretario della Lega è andato all’attacco dei governatori Nicola Zingaretti e Vincenzo De Luca perché hanno deciso di vaccinare con Johnson & Johnson i carcerati e non gli anziani, secondo lui.

Salvini non vuole i vaccini ai detenuti in Lazio e in Campania ma in Lombardia hanno iniziato da marzo

Il garante dei detenuti gli ha risposto su Twitter: “A Salvini non far sapere che in Lombardia e Veneto le vaccinazioni Covid-19 sono iniziate a marzo”, ha scritto Stefano Anastasìa su Twitter. Il leader della Lega, intervistato dal Giornale, si è detto invece soddisfatto e fiducioso dopo la richiesta del pm di non luogo a procedere per il caso Gregoretti. Con il premier Draghi, dice, “stiamo imparando a conoscerci, il rapporto è diretto e leale, di fiducia e collaborazione. Parlano i fatti. Il governo è partito da poco, ma vedo il bicchiere mezzo pieno: certo, non basta. Mi aspetto per aprile un nuovo decreto, scritto ad hoc per le imprese, che non potrà essere inferiore ai 50 miliardi”.


La questione riaperture: “Le chiusure da sole non bastano, ormai e’ evidente; dobbiamo moltiplicare gli sforzi per i vaccini, cominciando a produrli anche in Italia, e prepararci ad usare anche altri farmaci se funzionano, come lo Sputnik. Parlo di riaperture nelle citta’ in cui la situazione sanitaria sia sotto controllo e in miglioramento da giorni. Ne ho parlato personalmente col presidente del Consiglio”. E “Draghi condivide la necessità di tornare il prima possibile ad una vita, ad una scuola, ad un lavoro normali”, aggiunge Salvini.

Salvini e l’intervista al Giornale

Il leader della Lega osserva che non si può più gestire la sanità con un approccio ideologico, valuta positivamente il lavoro del commissario all’emergenza Figliuolo e aggiunge che si stanno pagando ‘i ritardi dell’Unione europea e i troppi errori delle case farmaceutiche’. Poi si dice contento che il governo voglia cercare direttamente tutti i vaccini disponibili. E che, aggiunge, ‘grazie al ministro della Lega Giorgetti ci sia l’intenzione di produrre farmaci anti-Covid direttamente in Italia’. Infine, sulla legge elettorale maggioritaria e un’eventuale ipotesi di accordo con il leader dem Enrico Letta, Salvini fa presente che “il proporzionale ci riporterebbe ai riti della prima Repubblica. Letta condivide: la sera delle elezioni gli italiani hanno il diritto di sapere chi li governerà per i successivi 5 anni. Con Letta abbiamo anche condiviso l’idea che vanno disincentivati i cambi di partito e casacca”.

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