Niente mail pubblicate e così Matteo Salvini non fornisce le prove dell’incontro organizzato con Donald Trump, dopo che il candidato repubblicano alla Casa Bianca ha disconosciuto il leader del Carroccio. “Ci sono almeno una dozzina di e-mail di preparazione di quell’incontro”, aveva affermato Salvini per smentire il miliardario in corsa per la presidenza degli Stati Uniti. Dichiarazioni rese con sicurezza che facevano presagire a un rapido chiarimento della vicenda. Ma lo staff leghista ha definito “conversazioni private” lo scambio epistolare.
Quindi non è possibile conoscerne il contenuto “senza l’autorizzazione dei collaboratori di Trump”. Che difficilmente si esprimeranno in senso favorevole, vista la polemica che è scaturita. L’intervista a Hollywood Reporter, in cui Trump ha detto “Non volevo incontrare Salvini”, resta perciò un caso aperto, iscrivendosi come una pessima figura per il numero uno della Lega, che era volato in America presentandosi come un vero e proprio fan del leader repubblicano.