La strategia di Matteo Salvini è decisamente cambiata. Da ministro iper-presenzialista, in questi giorni il responsabile delle Infrastrutture e dei Trasporti è passato a scegliere il basso profilo. Bassissimo, tanto da non presenziare all’inaugurazione della nuova piazza dei Cinquecento, accanto a Termini, a Roma, finanziata anche dal Mit. Eppure non basta per sfuggire dalle polemiche.
Quelle scoppiate dopo gli ennesimi disagi per la rete ferroviaria italiana: questa mattina al Sud e questo pomeriggio proprio per la circolazione a Termini. Salvini però fa finta di niente. E così non può che arrivare la richiesta di dimissioni da parte delle opposizioni, oltre all’annuncio di una mozione di sfiducia. E stavolta il ministro inizia a sentire un po’ traballare la poltrona sotto i piedi, perché le critiche in questo caos ormai quotidiano sono inevitabili.
La mozione di sfiducia a Salvini e la richiesta di dimissioni
È Matteo Renzi, leader di Italia Viva, ad annunciare che presenterà una mozione di sfiducia: “Stamani Firenze, oggi Roma. Il trasporto su rotaia sembra impazzito. Ma che sta succedendo in Italia? Salvini venga in Senato a riferire: noi siamo pronti a presentare la mozione di sfiducia. Così non si può più andare avanti”.
Sempre Italia Viva, con i primi firmatari Raffaella Paita e Francesco Bonifazi, chiede le dimissioni di Salvini in una petizione. Dimissioni richieste anche da Angelo Bonelli, di Avs, che parla di “disservizi” e “caos”: “Chissà se anche questa volta il ministro Salvini scaricherà la responsabilità del blocco ai chiodi che rientrano in azione e bloccano la stazione Termini. Salvini andrebbe denunciato per interruzione di servizio pubblico, ma sarebbe più semplice non fargli fare il ministro e chiedere le sue dimissioni. E Giorgia Meloni? Continua a tacere”.
Dal Movimento 5 Stelle, i parlamentari delle commissioni Trasporti di Camera e Senato parlano di “giornata indecente sul fronte del trasporto ferroviario, ormai definitivamente tracollato nel nostro paese. Salvini comprenda che la sua avventura da ministro dei Trasporti è arrivata al capolinea. Game over, si dimetta. Forse è giunta l’ora che anche Meloni provi a metterci la faccia, perché le nostre stazioni stanno diventando lo zimbello d’Europa in tema di disagi causati a chi viaggia in treno”.
Non è per nulla più morbida la linea del Pd che, con il deputato Marco Furfaro, chiede a Meloni di intervenire per far dimettere Salvini: “Roma Termini, oggi. A conclusione di una giornata di ritardi di ore e ore. Giornata in cui, sui suoi profili social, il ministro dei Trasporti ha pubblicato tre post: uno su dei rapinatori rom in fuga, uno su un 36enne nordafricano espulso e uno su Matteo Viviani de ‘Le Iene’. Presidente Meloni, a che ora dimissiona un ministro dei Trasporti che fa tutto meno che il ministro dei Trasporti? Anche lei è in già in ritardo. Persino più dei treni”.