Un fallimento su tutta la linea. I tavoli convocati al ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti da Matteo Salvini non portano alcun risultato e gli scioperi, sia del trasporto ferroviario che dell’handling aeroportuale, sono confermati. Si preannunciano giorni di fuoco per i viaggiatori in Italia, con l’estate che inizia e l’esodo che partirà proprio nel prossimo fine settimana. Ma con non poche difficoltà per chi viaggerà in treno o in aereo.
Il tentativo di Salvini arriva fuori tempo massimo, a pochissime ore dalle mobilitazioni. E l’esito non può che essere negativo. Il primo tentativo fallito riguarda il tavolo con i sindacati e i rappresentanti di Trenitalia e Italo: le sigle del settore ferroviario tirano dritto e confermano lo sciopero, partito alle tre di notte. Resta la fascia di garanzia, così come era previsto. Salvini ha deciso di correre ai ripari, dopo il fallimento delle trattative, e ha firmato un’ordinanza per la riduzione dell’orario: la mobilitazione terminerà alle 15.
Una decisione presa dopo l’assicurazione, di cui il vicepresidente del Consiglio si fa garante, dell’immediata ripresa delle trattative sindacali dopo lo sciopero. Nulla di fatto anche per il tavolo sull’handling aeroportuale: per i sindacati la situazione non è cambiata e la trattativa con le aziende è fallita. Confermato, quindi, lo sciopero del personale di terra degli aeroporti.
Gli orari degli scioperi di treni e aerei
Cambiano, quindi, gli orari dello sciopero. Per quanto riguarda il trasporto ferroviario, il personale di Trenitalia e Italo aveva indetto uno sciopero di 24, ora ridotto. La mobilitazione è partita regolarmente alle 3 di questa notte, ma verrà interrotta alle 15 di oggi. Altro capitolo è quello del trasporto aereo: per sabato 15 luglio la protesta del personale di terra degli aeroporti, dei servizi di handling e dei check-in inizierà alle 10 e proseguirà fino alle 18, in un weekend che si preannuncia di fuoco per gli scali italiani in vista delle partenze estive
Sugli scioperi Salvini interviene troppo tardi
La convocazione dei tavoli da parte di Salvini è arrivata in ritardo. Come spiega Gaetano Riccio, della segreteria nazionale Fit-Cisl, “non si può mettere il sindacato spalle al muro a dieci ore dallo sciopero e chiedere di rinviarlo quando tutto è stato fatto secondo le regole”. Per Eugenio Stanziale, segretario nazionale della Filt Cgil le condizioni per rinunciare allo sciopero “oggettivamente non c’erano: c’è un tempo per tutto e non si può pensare che lo sciopero venga disdetto poche ore prima che inizi”. Lo sciopero, d’altronde, era stato convocato tre settimane fa e finora non ci sono stati né la “disponibilità delle aziende” né un intervento del ministero. Anche perché la convocazione di Salvini è arrivata, come sottolinea la Uiltrasporti, con un preavviso di sole “due ore”.