La svolta pacifista di Matteo Salvini è già finita. Prima ancora delle elezioni europee, per le quali – pur candidando un generale come Roberto Vannacci come capolista – il leader della Lega ha più volte parlato di una svolta contro la guerra, attaccando anche il presidente francese, Emmanuel Macron, per l’ipotesi di inviare truppe in Ucraina. Ma questa svolta di Salvini non sembra andare d’accordo con la proposta di legge presentata in queste ore dalla Lega per reintrodurre la leva militare obbligatoria.
Ad annunciarla è stata proprio Salvini sui social: “Depositata alla Camera la proposta di legge della Lega per reintrodurre sei mesi di servizio civile o militare per i ragazzi tra i 18 e 26 anni, su base regionale e da svolgere esclusivamente in Italia”. Per il vicepresidente del Consiglio “è una forma di educazione civica al servizio della comunità, di disciplina, di attenzione al prossimo e rispetto per se stessi e per gli altri che potrà avere effetti molto positivi”.
Come funzionerebbe il ritorno della leva militare obbligatoria
Il progetto di legge, a prima firma Eugenio Zoffilli (deputato vicino al segretario leghista e membro della commissione Difesa), prevede di reintrodurre sei mesi obbligatori di servizio civile o militare per i ragazzi e le ragazze tra i 18 e i 26 anni.
I giovani potranno scegliere tra la formazione militare e un impiego civile. Sarà un servizio civile o militare universale territoriale della durata di sei mesi. La leva, quindi, sarebbe solo sul territorio nazionale e, nello specifico, nella propria regione di residenza o domicilio, con la priorità per la propria provincia, salvo una richiesta diversa da parte del diretto interessato.
In caso di scelta del servizio civile universale il giovane svolgerebbe funzioni per la tutela del patrimonio culturale, naturalistico e paesaggistico del Paese. Viene inoltre prevista la possibilità di inserimento nel sistema nazionale della protezione Civile, nel soccorso pubblico o la collaborazione con i vigili del fuoco.
Le polemiche interne al governo e le proteste dell’opposizione
La svolta pacifista di Salvini, quindi, sembra essere ormai terminata, con tanto di ritorno alla proposta di reintrodurre la leva obbligatoria per i giovani. Un’idea che, però, non piace al ministro della Difesa, Guido Crosetto, secondo cui le forze armate “non possono essere pensate come un luogo per educare i giovani, cosa che deve essere fatta dalla famiglia e dalla scuola”.
Dubbi vengono espressi anche dal ministro degli Esteri e leader di Forza Italia, Antonio Tajani, secondo il quale non si può reintrodurre la leva obbligatoria perché “costerebbe talmente tanto, con il sistema che abbiamo noi sarebbe troppo costoso”. Le proteste arrivano anche dall’opposizione, con la segretaria del Pd, Elly Schlein, che commenta la proposta della Lega: “Noi siamo per vedere nelle mani dei giovani il futuro, non il fucile”.
Non meno critico è anche il presidente del Movimento 5 Stelle, Giuseppe Conte, secondo cui “ai nostri ragazzi serve una lotta senza quartiere alla precarietà a vita. Ai nostri ragazzi serve il salario minimo legale per non essere più sottopagati. Ai nostri ragazzi serve dire basta ai tirocini non retribuiti, allo sfruttamento. Basta a chi dice “lavora per me, offro in cambio esperienza e visibilità”. Ai nostri ragazzi serve la riduzione dell’orario di lavoro a parità di salario, per avere più tempo per gli affetti e per coltivare le proprie passioni. Ai nostri ragazzi servono più agevolazioni per comprare una casa, non i tagli e le riduzioni a quelle che ci sono. I ragazzi non hanno bisogno di una politica che vuole la leva obbligatoria per spingerli a fare il militare. Non hanno bisogno di una politica che mette l’elmetto e corre dritta verso il riarmo e la guerra, distruggendo il futuro”.