La vittoria dell’ultradestra di Fpö in Austria porta scompiglio anche in Italia e nella coalizione di governo. Divisa, come sempre, sulle alleanze dei singoli partiti in Europa. La polemica nasce dalle parole del leader di Forza Italia, Antonio Tajani, che parla senza mezzi termini di “rinascita neonazista”. Facendo indispettire Matteo Salvini, che con la sua Lega al Parlamento europeo fa parte dello stesso gruppo – quello dei Patrioti – del partito austriaco.
Elezioni in Austria, scontro tra Tajani e Salvini
Tajani, commentando il risultato elettorale di Vienna, ha subito detto che l’Austria “ha bisogno di un governo guidato dai conservatori che escluda il Partito della Libertà (Fpö)”. Aggiungendo: “Le battaglie politiche si vincono sempre al centro per impedire agli estremisti di destra e di sinistra di creare danni. Ogni rinascita neonazista deve essere respinta. L’estrema destra da sola non è mai in grado di vincere, come abbiamo visto in Francia”.
A queste parole ha risposto il leader della Lega e anche lui vicepresidente del Consiglio come Tajani, parlando di un “bellissimo risultato per i nostri alleati”: “Stamattina qualcuno parlava di nazismo: o c’è qualcuno che dorme male, che mangia pesante, perché non penso ci sia l’allarme neonazista in Francia, o in Germania, in Austria e in Olanda”. Per Salvini “quando i cittadini votano bisogna rispettare il voto popolare”. E il segretario della Lega rilancia anche la sua alleanza con gli austriaci: “Saranno a Pontida e nessuno si offenda”. Quasi una sfida proprio a Tajani e a Forza Italia.
A Tajani aveva già risposta anche il capodelegazione della Lega all’Europarlamento, Paolo Borchia: “Curiose ma lunari le analisi post-voto che arrivano dai partiti che da anni mal governano in Europa. Quando le forze di establishment vengono sonoramente bocciate alle urne, iniziano a vedere fascisti e nazisti ovunque. È accaduto in Francia, in Germania, Olanda e ora anche in Austria. Davvero uno strano concetto di democrazia. Forse è utile ricordare che in Austria Ovp e Fpö hanno già governato insieme in passato, senza che nessuno gridasse alla catastrofe o al colpo di Stato”.