Non è convinto di vincere Matteo Salvini domenica in Umbria, ma di stravincere. “Scommetto un caffè che vinciamo noi e di tanto. Il voto qua è anche un indicatore nazionale, il primo dopo l’alleanza Pd-M5S, che non porterà bene nè a uno né all’altro”, afferma sicuro. E sottolinea come, a suo parere, anche la coalizione di governo abbia capito che è un voto politico, tanto da organizzare un evento congiunto, voluto da Luigi Di Maio, proprio in Umbria per illustrare la manovra. Ma se in piazza continua da giorni a ribadire che, sì, quello per il rinnovo dell’amministrazione regionale è un voto degli umbri per gli umbri, ma essendo il primo voto dopo la formazione del governo giallorosso ha anche un valore nazionale, una sorta di test, in realtà a porte chiuse con i suoi parlamentari il leader della Lega guarda già oltre e punta tutte le sue fiches sulla vittoria nella regione rossa per antonomasia, l’Emilia Romagna. Consapevole che l’Umbria rappresenta un segnale a livello d’immagine ma certo che non avrà nessun effetto sulla tenuta dei giallorossi, spiega ai suoi che la vera sfida sarà quella di fine gennaio, quando saranno chiamati al voto oltre tre milioni e mezzo di elettori. Se davvero il Capitano, con la coalizione di centrodestra, dovesse espugnare due roccaforti rosse nel giro di pochi mesi, la situazione potrebbe avere contraccolpi importanti nella maggioranza. Ma l’impresa è tutt’altro che scontata.
26/11/2024
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