Che di fronte alla giornata di passione vissuta giovedì con forti disagi in tutta Italia per lo sciopero ferroviario – e non c’è nemmeno il tempo di archiviare questa protesta che oggi si bissa con l’astensione dal lavoro negli aeroporti – i giornali della galassia Angelucci – dal Tempo a Libero passando per il Giornale, presentino Matteo Salvini come il vincitore nel braccio di ferro coi sindacati è qualcosa che a dir poco stride con la realtà.
“Salvini batte i sindacati”, titolava Il Tempo ieri in prima pagina. “Salvini stronca gli scioperi”, Libero. “Il muro di Salvini: dimezzato lo sciopero”, il Giornale. La verità è che il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, nonché vicepremier e leader della Lega, è il vero sconfitto di queste proteste.
La sconfitta di Salvini
Il suo obiettivo era quello di evitare lo sciopero ma la convocazione al ministero di Porta Pia, appena un giorno prima della mobilitazione, è stata un flop. L’incontro tra i rappresentanti di Trenitalia e Italo e i sindacati si è risolto con un nulla di fatto e ai sindacati non è rimasto che confermare la protesta e al ministro non è rimasto che lo strumento della precettazione per ridurre la durata delle astensioni.
Il leader della Uil, Pierpaolo Bombardieri, ha spiegato che la convocazione al dicastero è arrivata appena due ore prima, tanto che la Uiltrasporti, che mercoledì festeggiava i suoi 40 anni di attività a Montecatini, non ha potuto partecipare e non gli hanno neanche concesso di collegarsi online.
Le motivazioni dello sciopero non sono solo squisitamente contrattuali ma toccano anche i temi della sicurezza e della formazione del personale, di cui un ministro dovrebbe farsi carico. Invece Salvini pensa bene di andare allo scontro con i sindacati.
Alta tensione
Forte del fatto che il Tar del Lazio ha respinto il ricorso della Cgil che chiedeva la sospensione cautelare urgente dell’ordinanza con la quale il ministro ha ridotto a 12 ore lo sciopero nelle ferrovie, il ministro è ieri tornato alla carica.
Una nota del Mit ha definito la decisione del tribunale amministrativo come “l’ennesima conferma della ragionevolezza e della correttezza del provvedimento che ha dimezzato la durata dello sciopero dei ferrovieri”.
E ancora. “Ricorsi e insulti non mi fermano o spaventano, adesso conto – ha insistito Salvini – che aziende e sindacati trovino un accordo che manca da troppo tempo. E settimana prossima lavoreremo sul tema taxi, sempre seguendo i principi di buonsenso, rispetto e garanzia per i cittadini, che non possono aspettare ore e ore sotto il sole in troppe città italiane”.
I sindacati contro Salvini
La Cgil non ci sta. “Il Tar non ha bocciato il nostro ricorso ma ha ritenuto di non poter accordare la sospensiva perché la precettazione era in avanzato stato di esecuzione”, ha dichiarato la Filt Cgil. “La valutazione di merito è rinviata al 4 settembre”. I sindacati non hanno mandato giù la precettazione: così si nega il diritto allo sciopero, denunciano.
“Non è vero”, replica stizzito Salvini. Che fino a ieri sperava che i sindacati potessero ravvedersi sullo sciopero di oggi negli aeroporti. “Conto sul buon senso di tutti”, ha detto. Ma ha poco da contare.
Lo sciopero negli aeroporti
Le organizzazioni sindacali hanno confermato che a scioperare da Nord a Sud della penisola oggi sarà il personale di terra degli aeroporti, servizi di handling e check-in, che si fermerà per otto ore. Incroceranno le braccia anche i piloti di Malta Air, che opera i voli di Ryanair e quelli di Vueling. I disagi negli aeroporti toccheranno anche Ita Airways, che a causa dello sciopero si è vista costretta a cancellare 133 tra voli nazionali e internazionali”.
Il Codacons stima che 250mila cittadini in partenza dagli aeroporti italiani rischiano di rimanere a terra. Veramente un bel successo per Salvini, non c’è che dire.