“Se qualcuno, a Berlino o a Bruxelles, pensa di scaricare in Italia decine di immigrati con dei voli charter non autorizzati, sappia che non c’è e non ci sarà nessun aeroporto disponibile. Chiudiamo gli aeroporti come abbiamo chiuso i porti”. E’ l’avvertimento del vicepremier e ministro dell’Interno, Matteo Salvini, commentando l’ipotesi, avanzata nei giorni scorsi, dell’utilizzo di voli charter per trasferire in Italia i migranti “secondari”, cioè quelli che dopo essere entrati dal nostro Paese si sono trasferiti in altri stati dell’Unione.
Salvini si rivolge così ai “dublinanti”, in riferimento al Patto comunitario sull’accoglienza dei migranti sottoscritto nella capitale irlandese, utilizzando sui social anche l’hashtag #aeroportichiusi. Un tema su cui è intervenuto anche il vicepremier, Luigi Di Maio, affermando “che questa cosa dei charter con i migranti che arrivano in Italia non so chi l’abbia autorizzata perché sui ‘secondary movement’, che erano il tema su cui si discuteva come Italia in Europa e che ci chiedeva la Germania, non è stato sottoscritto nessun accordo”. “Adesso – ha aggiunto Di Maio – vediamo cosa accadrà ma per fare queste cose ci vogliono gli accordi”.