Sono oramai giorni che Lega e Forza Italia continuano a darsele di santa ragione. Persino sul “pacchetto cittadinanza”, le misure approvate nell’ultimo Cdm su proposta del ministro degli Esteri e leader di FI, Antonio Tajani, hanno litigato.
Ma quello che accende gli animi è il posizionamento in Europa, soprattutto sul piano di riarmo voluto da Ursula von der Leyen. La Lega si è detta pronta a proporre al gruppo dei Patrioti un’iniziativa per invitare von der Leyen a rivedere il progetto da 800 miliardi di euro per la difesa.
“Abbiamo bisogno di costruire, non di sfasciacarrozze”, ha ammonito il vicepremier Tajani che ha avvertito il resto del centrodestra: “Siamo leali con il governo, ma non rinunceremo mai alle nostre idee, non piegheremo la testa quando si tratta di difendere i nostri valori”.
La Lega alza il tiro: su dazi e armi il vero problema è l’Ue non Trump
Nella giornata di ieri Matteo Salvini, l’altro vicepremier e leader della Lega, ha continuato ad alzare il tiro. “Quella di von der Leyen e Macron non è la nostra Europa. La Lega ha le idee chiare: l’Italia deve essere il ponte tra Ue e Stati Uniti perché il vero nemico per le aziende italiane oggi non è Trump ma le folli imposizioni di Bruxelles”, ha scritto sui social.
“Forza Italia in Europa è il vero partito di von der Leyen, noi stiamo con i Patrioti e abbiamo votato contro la Commissione”, spiega a Repubblica Claudio Borghi, senatore della Lega.
“Ma ricordo a tutti che il programma di questa legislatura del centrodestra, con il quale ci siamo presentati agli elettori, è stato scritto con Silvio Berlusconi, il quale aveva una posizione sull’Europa molto più riflessiva e mai di acritica accettazione. Tajani mi pare che abbia un altro punto di vista rispetto a Berlusconi”.
Per FI, invece, la prospettiva europea, soprattutto in questo momento storico, resta l’unica possibile e Tajani, da ministro degli Esteri, è determinato a far valere tutto il suo peso. Sui dazi, per esempio, “la trattativa deve essere europea”, non solo per l’Italia, perché “indebolire l’Ue con tentativi velleitari sarebbe una forma di autolesionismo”, afferma il ministro degli Esteri.
Ma entrambi i partiti di FI e Lega spergiurano che il governo non rischia
Insomma la tensione tra Lega e Forza Italia resta altissima anche se entrambi i partiti premettono che non è assolutamente a rischio la compattezza della maggioranza che ha sempre votato insieme i provvedimenti e le risoluzioni nelle aule parlamentari.
“Assolutamente no. Ma ci mancherebbe altro”, replica Raffaele Nevi, portavoce nazionale di Forza Italia e vice capogruppo alla Camera, intervistato da Affaritaliani.it, alla domanda se il governo rischi di cadere sulla politica estera ed europea in particolare.