Salva-Milano, parla Sironi (M5S): “È un condono per azzerare le inchieste dei pm”

Parla la senatrice M5S Sironi: "Con Sala Milano è diventata la capitale della 'sostituzione edilizia'. Un porto franco del cemento”.

Salva-Milano, parla Sironi (M5S): “È un condono per azzerare le inchieste dei pm”

“La chiamano sanatoria, ma in realtà è solo un condono”. Così la senatrice M5s, Elena Sironi, descrive il Salva-Milano, la norma invocata dal sindaco Beppe Sala, regalata da Fratelli d’Italia e Lega, votata convintamente dal Pd, che sana i grattacieli fantasma e azzera le inchieste della Procura sull’urbanistica milanese.

Senatrice, perché voi e Avs accusate la Salva-Milano di essere un condono?
“Il provvedimento già approvato alla Camera e ora in procinto a passare al Senato nasce con l’esigenza di disinnescare delle inchieste della Procura. Eufemisticamente la chiamiamo sanatoria, ma in realtà è un condono. È il potere politico che mette i piedi in testa al potere giudiziario. E inoltre sarà una sanatoria gratis, perché nulla sarà dovuto dai costruttori per far diventare legittimo ciò che oggi pare non esserlo: per i cittadini oltre il danno pure la beffa”.

Chi ha votato la legge, sostiene che pm, 3 Gip, 2 volte il Tribunale del Riesame, la Cassazione e la Corte dei Conti hanno sbagliato l’interpretazione delle leggi sull’urbanistica, no?
“Il sodalizio Pd-destre pretende di far passare questa legge come se si trattasse di un’interpretazione autentica necessaria, a causa di incertezza normativa e applicativa e di contrasto giurisprudenziale in merito ai  principi fondamentali della legislazione statale in materia urbanistica. Però questi principi sono chiarissimi e per nulla controversi. Se tutto fosse stato regolare, il Comune e i costruttori non avrebbero avuto nulla da temere. Invece questa corsa contro il tempo sembra fatta apposta per togliere le castagne dal fuoco al Comune ed è un’implicita ammissione che, per scongiurare la fondatezza delle accuse, occorre cambiare la legge vigente”.

Per Sala, che ha invocato la norma, la legge sarebbe necessaria per non bloccare le costruzioni in città, perché altrimenti il Comune non avrebbe incassato gli oneri. Tuttavia, molti pensano che per oltre un decennio palazzo Marino abbia ricevuto molto meno del dovuto (grazie alla lettura meneghina dei regolamenti). Lei come la vede?
“Prendiamo il progetto delle “Park Towers” di Crescenzago: il Comune ha incassato solo 1,8 milioni di oneri di urbanizzazione invece dei 2,1 dovuti. Questo perché si è fatta passare per ristrutturazione quella che di fatto è una nuova costruzione. Questo implica una riduzione notevole degli oneri di urbanizzazione, anche fino al 40%. Quindi il danno alle casse del comune è piuttosto probabile. Con Sala, Milano è diventata la capitale della “sostituzione edilizia”. Un porto franco del cemento”.

Come spiega che solo a Milano si siano lasciati costruire decine di grattacieli con una semplice Scia, mentre a Bologna, Roma o a Palermo questo non è accaduto…?
“Questo dovremmo chiederlo al sindaco Sala e alla sua visione di una città “attrattiva”. C’è da chiedersi a quale costo per i cittadini che ci vivono. Una città che ha grossi problemi ambientali a causa del forte inquinamento dell’aria, non mitigato dalla presenza di sufficienti aree verdi: Milano ha la dotazione di verde pro capite più bassa tra le principali metropoli europee e purtroppo l’attuale PGT condanna alla cementificazione anche quelle ultime aree che sono ancora a verde profondo o che si sono spontaneamente rinaturalizzate a causa dell’abbandono”.

Come si esce da questa impasse? Come M5s avete una proposta?
“Se il Sindaco volesse dimostrare di avere a cuore la salute e la qualità della vita dei milanesi dovrebbe modificare il PGT restituendo a parco queste aree, a partire da quelle di proprietà del Comune stesso come, per esempio, i 650.000 mq di Porto di Mare, destinati invece al cemento della cosiddetta rigenerazione urbana. Un’area che, al contrario, andrebbe preservata nei suoi aspetti storici, agricoli e ambientali. Non si può valorizzare sempre tutto solo col cemento: è una consuetudine inaccettabile”.