Maria Elena Boschi raccoglie il guanto di sfida lanciato dal Movimento 5 Stelle. E sulla mozione di sfiducia presentata dai pentastellati il ministro rilancia: “Discuteremo in Aula, voteremo e poi vedremo chi ha la maggioranza”. Un atto, quello dei 5 Stelle, finalizzato a far cadere il ministro delle Riforme. L’attacco era arrivato dalle parole di Alessandro Di Battista che, a Leopolda in corso, ha annunciato: “Nei prossimi giorni il Movimento 5 Stelle depositerà una mozione di sfiducia contro il ministro Maria Elena Boschi per il conflitto di interessi sulle vicende di compravendita delle azioni di Banca Etruria. La stiamo scrivendo, la presenteremo nei prossimi giorni”. Un attacco che, probabilmente, il ministro non si aspettava di questa entità. Che si aggiunge alle richieste insistenti fatte anche da alcuni giornali non propriamente vicini al Partito di Renzi che auspicano il passo indietro da parte della Boschi. Che di dimettersi non ci pensa affatto. Il ministro è finito nel mirino per il salva banche del Governo. Tra gli istituti salvati anche Banca Etruria di cui il padre della Boschi è stato vicepresidente.A difendere il ministro tutto il Partitoco democratico (minoranza inclusa), ma anche il Nuovo centrodestra di Alfano.
C’è da ricordare, a parziale discolpa del ministro, che almeno ha avuto il buon senso di non partecipare al Consiglio dei ministri che ha adottato il provvedimento sulle banche. Resta il fatto, però, che la misura è stata adottata dal suo Governo, quindi è inevitabile che qualche dubbio rimanga. E che la questione del conflitto d’interessi resti al centro del dibattito. Questione di punti di vista. O svista.
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