“Il Salone del libro è una vetrina importante per il nostro Paese: rappresenta un’occasione d’incontro con altre culture ed è una grande opportunità di sviluppo e di competitività”. E’ quanto ha detto la vicepresidente Maria Edera Spadoni, intervento in rappresentanza della Camera dei Deputati all’apertura del Salone del Libro di Torino.
“Un racconto che mi ha lasciato un segno indelebile è stato il Partigiano Johnny – ha aggiunto l’esponente dei Cinque Stelle -, una storia delle Langhe, proprio di queste terre. Un racconto di resistenza, di speranza, di lotta al fascismo che ha permesso alle future generazioni, a noi, di avere libertà, diritti civili e di voto, pari dignità sociale. La Resistenza e la Liberazione furono uno sforzo comune che unì uomini e donne al di là delle varie posizioni politiche”.
“Vi parteciparono italiani ed italiane – ha aggiunto la vicepresidente della Camera -, ma anche partigiani e soldati di tantissime nazionalità europee e non. Uomini e donne, ragazzi e ragazze: dagli anarchici ai monarchici, dagli atei ai cattolici. Come scriveva Piero Calamandrei, è proprio nelle montagne dove caddero i partigiani o nelle carceri dove furono imprigionati per riscattare la libertà e dignità che è nata la nostra Costituzione”.
“Ed è per questo – ha concluso Spadoni – che oggi tutti noi dobbiamo impegnarci per combattere con forza quella forma di revisionismo storico desideroso di riabilitare il periodo più buio e fosco del nostro Paese. Quel revisionismo che oggi non cita la censura, in primis di stampa, che ha portato a leggi che non permettevano la libertà di espressione che oggi diamo per assodata. E’ necessario lottare per la libertà e contro ogni totalitarismo di ieri come di oggi. E’ fondamentale educare i giovani al rispetto per l’altro, alla fiducia nelle Istituzioni contro ogni giustizia fai da te e contro ogni violenza”.